Obbligo di green pass nella mensa aziendale: scatta lo sciopero
Accade in un'impresa piemontese, la Cisl: "Si aspettino chiarimenti dal governo prima di procedere con simili iniziative". Anche il numero uno della Cgil, Landini, chiede che se si intende introdurre l'obbligo di green pass sul posto di lavoro bisogna varare una legge ad hoc: "Non si usi la certificazione per licenziare o demansionare e se sarà necessaria, i tampone covid per i dipendenti dovranno essere gratuiti"
TRENTINO Zero decessi ma in rianimazione torna un paziente covid
VIDEOSCHEDA Covid, il bollettino provinciale dell'11 agosto
GREEN PASS Casi sospetti, controlli degli esercenti anche sull'identità
VACCINAZIONI Dal 16 agosto senza prenotare, per ragazzi tra i 12 e i 18 anni
TORINO. Due ore di sciopero venerdì 13, con uscita anticipata su tutti i turni, alla Hanon System di Campiglione Fenile.
Lo ha proclamato oggi la Rsu Fim-Cisl per protestare contro l'annuncio dell'azienda, specializzata in componenti elettronici, di consentire l'accesso alla mensa solo ai dipendenti in possesso di green pass.
"Si discriminano i lavoratori e si viola la loro privacy mettendoli alla gogna davanti ai colleghi senza considerare i motivi per cui qualcuno non ha ancora fatto il vaccino", spiega Davide Provenzano, leader della Fim cisl Torino, che chiede all'azienda "di aspettare chiarimenti dal governo prima di procedere".
In questi giorni anche il leader Cgil Maurizio Landini si è schierato contro simili iniziative
"Abbiamo ribadito che rendere obbligatorio il vaccino o rendere obbligatorio il green pass deve essere un atto legislativo e non un accordo tra le parti. E ribadito che questi provvedimenti non possono ricadere su condizioni dei lavoratori", aveva spiegato a margine di un incontro con esponenti del governo.
"E se diventa obbligatorio il green pass, fare il tampone non può essere un costo a carico dei lavoratori. Il green pass non può assolutamente servire né per licenziare, né per demansionare, né per ridurre stipendio.
Poi vorrei essere chiaro - rileva Landini - noi abbiamo proposto di fare una campagna straordinaria di informazione; noi siamo perché tutte le persone si vaccinino, e siamo per farla, questa campagna, nei luoghi di lavoro e nel Paese.
Ma - osserva - non servono forzature, e non deve passare l'idea che attraverso il vaccino e il green pass" ci sia un "'liberi tutti', e abbiamo risolto il nostro problema. La situazione situazione è più complessa; quindi la tutela nei luoghi di lavoro deve rimanere, e non si può abbassare la guardia".