La Russia bombarda sempre di più, Zelensky rifiuta il modello svedese di neutralità per l'Ucraina
Il presidente smentisce le dichiarazioni dei negoziatori russi su un'intesa a proposito dello status del Paese invaso: "Vogliamo garanzie precise sulla nostra sicurezza e sovranità". Intanto si intensificano gli attacchi, in aprticolare contro Mariupol. Bombardamenti anche nell'area di Kiev e sul litorale Odessa
KIEV. L'Ucraina rifiuta l'idea di un modello austriaco o svedese di neutralità del Paese e vuole garanzie di sicurezza: lo afferma il presidente ucraino Zelensky, mentre nel Paese invaso le forze russe aumentano i bombardamenti.
"L'Ucraina è in uno stato di guerra diretta con la Russia. Pertanto, il modello può essere solo ucraino", ha detto il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podoliak spiegando il rifiuto da parte di Kiev del modello svedese o austriaco di neutralità.
L'Ucraina vuole "garanzie di sicurezza assoluta" contro la Russia con un accordo i cui firmatari si devono impegnare a intervenire a fianco di Kiev in caso di aggressione.
In un nuovo video,Zelensky si impegna a continuare le trattative con la Russia e afferma che la delegazione dell'Ucraina per i negoziati ha il "chiaro compito" di fare il possibile per assicurare un incontro con Vladimir Putin.
Zelensky da tempo chiede un incontro col suo omologo russo, ma finora la sua richiesta non è stata ascoltata dal Cremlino.
Zelensky ha chiesto a Biden di aumentare la pressione sulla Russia e imporre ulteriori sanzioni a Mosca prendendo di mira non solo le elite del Cremlino e della Duma, ma anche i componenti dei governi regionali.
Il presidente ucraino torna anche a mettere in guardia la Nato: senza una nofly-zone è "solo questione di tempo" prima che un missile russo cada sul territorio dell'Alleanza atlantica.
Un "compromesso" sull'Ucraina neutrale secondo il modello svedese o austriaco "è possibile", annuncia invece il Cremlino.
"Questa è un'opzione che viene discussa ora e che può essere considerata un compromesso" dice il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
I colloqui con la Russia continuano e sembrano ora "più realistici", ha comunque detto Zelensky, nel suo discorso pronunciato a notte fonda e riportato dai media.
"Tutte le guerre terminano con un accordo", osserva ricordando come i negoziati fra le delegazioni di Mosca e di Kiev in corso siano "difficili", ma "di fondamentale importanza".
"E mi dicono che le posizioni ai colloqui ora suonano più realistiche", spiega e "c'è sicuramente spazio per compromessi". "Abbiamo comunque bisogno di tempo perché le decisioni da prendere siano nell'interesse dell'Ucraina", conclude.
Secondo il capo negoziatore russo ai colloqui con l'Ucraina, Vladimir Medinsky, smentito clamorosamente proprio da Zelensky, Kiev sarebbe disponibile ad assumere uno status di "neutralità smilitarizzata, stile Austria o Svezia, con un proprio esercito", scrive Interfax.
"Sono in discussione tutta una serie di questioni relative alle dimensioni dell'esercito ucraino", afferma. Medinsky ricorda che l'Ucraina "ha già lo status di neutralità" nella sua Costituzione e che è stato proprio sulla base di questo principio "che si ritirò dall'Unione Sovietica nel 1991.
"Chiaramente - aggiunge - la questione chiave per noi è lo status della Crimea e del Donbass, così come una serie di questioni umanitarie, i diritti della popolazione russofona, lo status della lingua russa".
Intanto continua a scorrere il sangue e le città sono bombardate dai russi.
Nelle prime ore del mattino, Mariupol è stata attaccata anche dal mare di Azov, riferisce Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco della cittadina ucraina, precisando che gli attacchi delle navi da guerra vanno ad aggiungersi ai raid aerei.
"I primi missili - spiega - sono stati lanciati da una nave vicino a Bilosaraiska Kosa, verso la città".
L'ospedale regionale di Mariupol, inoltre, è sempre occupato dalle forze russe "che costringono i medici a curare i loro feriti" e "usano anche i pazienti come scudo contro i tentativi di riprendere il controllo del nosocomio da parte dei nostri soldati".
Anche la seconda città più grande dell'Ucraina, Kharkiv, è stata attaccata durante la notte, con due morti confermati e due edifici residenziali distrutti, riferisce The Guardian. Anche una scuola è stata attaccata intorno alle 3 del mattino, una parte dell'edificio è stata distrutta.
Le navi russe presenti nel mar Nero hanno iniziato a bombardare le coste vicino a Odessa, la terza più grande città dell'Ucraina e principale porto del Paese.
Sono stati sparati razzi e colpi di artiglieria, informa sui social Anton Gerashchenko, Consigliere del Ministro degli Affari Interni dell'Ucraina.
Esplosioni nella notte anche alla periferia di Kiev