Profughi, Berlusconi frena Meloni e Salvini: sì alla discontinuità ma bisogna essere umani con chi soffre in mare
Il leader di Forza Italia: non si possono accogliere persone ammassate nelle palestre, bisogna prepararsi meglio e l'Europa deve darsi una mossa sul fronte delle ricollocazioni
ROMA. Sui profughi in mare un botta e risposta a distanza fra Berlusconi e Meloni.
Non è possibile accogliere tante persone ammassate nelle palestre. Bisogna essere più preparati. Capisco il senso politico della condotta del governo: serviva un segnale di discontinuità, ma bisogna sempre fare attenzione ed essere umani rispetto a chi soffre in mare. È questo, in sintesi, il senso delle parole del presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, espresse a quanto si apprende nel corso di una cena ieri sera con i vertici del partito. Poi - avrebbe aggiunto Berlusconi - bene che la Francia si sia svegliata e ci abbia dato una mano, ma l'Europa deve darsi una mossa sul fronte delle ricollocazioni.
Secondo la leader di destra, le persone salvate in mare sarebbero tutte migranti, non naufraghi o profughi, ciò malgrado in realtà molti di loro siano destinati a chiedere la protezione internazionale perché provenienti da aree a rischio o da persecuzioni.
"Il governo italiano sta rispettando tutte le convenzioni internazionali e il divieto imposto a queste navi ong di sostare in acque italiane, oltre il termine necessario ad assicurare le operazioni di soccorso e assistenza dei soggetti fragili, è giustificato e legittimo.
A bordo di queste navi non ci sono naufraghi ma migranti: le persone sono salite a bordo in acque internazionali trasbordando da altre unità navali di collegamento e la nave che li ha presi in carico è attrezzata ed equipaggiata per ospitarli e provvedere a tutte le loro esigenze di accoglienza", ha detto la premier Giorgia Meloni rivolgendosi ai parlamentari di Fratelli d'Italia.