Il governo Meloni: “Via i cellulari ai minori che commettono reati. Multa ai genitori”
La bozza di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile all'esame del pre Consiglio dei Ministri. Fino a 2 anni di carcere se il figlio non va a scuola
ROMA. L'avviso orale, con convocazione del minore da parte del questore, “può essere rivolto anche ai soggetti minori di diciotto anni che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età”. E se il soggetto al quale è stato notificato l'avviso risulta condannato, anche con sentenza non definitiva, per delitti contro la persona, il patrimonio ovvero inerenti ad armi o droga, il questore può proporre al tribunale il divieto di utilizzare “piattaforme” o servizi informatici e telematici specificamente indicati nonche' il divieto di possedere telefoni cellulari'.
Il minore al di sopra dei 14 anni può essere sottoposto alla procedura di ammonimento da parte del questore. A questo fine il questore lo convoca "unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale". Nei confronti di chi "era tenuto alla sorveglianza del minore o all'assolvimento degli obblighi educativi è applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a 1.000 euro, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto".
Niente più multa da 30 euro, ma fino a due anni di carcere. Questo quanto previsto dalla bozza del decreto legge di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, all'esame oggi del pre Consiglio dei ministri. Il provvedimento, infatti, abroga l'articolo del codice penale che prevede una multa di 30 euro e aggiunge un nuovo articolo che punisce fino a due anni di carcere "chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d'impartirgli o di fargli impartire l'istruzione obbligatoria".
Fondi per un totale di 32 milioni di euro in tre anni verranno stanziati per le scuole del Mezzogiorno per "potenziare l'organico dei docenti per l'accompagnamento dei progetti pilota del piano “Agenda Sud”. Lo prevede la bozza del decreto legge di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, all'esame oggi del pre Consiglio dei ministri. La spesa autorizzata per il 2023 sarà di 6,4 milioni, per il 2024 di 16 milioni e per il 2025 di 9,6 milioni. Il provvedimento prevede, poi, a partire dal primo gennaio 2024 l'istituzione di un Fondo contro la dispersione scolastica.