Gettano olio bollente sul cane che era l'amico di tutti alla fermata del bus
L'episodio di disumana crudeltà è avvento nel Salernitano, ora è caccia ai responsabili. Il piccolo randagio è stato preso in carico da un'associazione animalista, ha subito gravi ustioni ed ora è in terapia: "Aiutateci a individuare gli autori di questo atto di vera e propria tortura"
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SALA CONSILINA. Un cane randagio, nel Salernitano, è rimasto ustionato dopo che qualcuno gli ha buttato addosso dell'olio bollente. La denuncia, a Sala Consilina, in provincia di Salerno, è dei volontari dell'Oipa che rivolgono un appello a quanti possono avere informazioni utili per identificare il responsabile.
Il cane, che da tempo stazionava nei pressi del locale Terminal Bus e aveva conquistato l'affetto dei viaggiatori, era scomparso per due giorni.
È ricomparso nella serata di ieri in condizioni drammatiche: visibilmente ferito, con gravi ustioni su tutto il corpo, causate, secondo i primi accertamenti veterinari, da olio bollente.
Il cane (nella foto) è stato subito soccorso da una giovane che solitamente si prende cura di lui e che, disperata, ha contattato una delegata dell'Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) in cerca di aiuto.
A rispondere all'appello è stato un volontario dell'Oipa che ha portato l'animale presso una clinica veterinaria dove ha ricevuto le prime cure mediche.
"Un atto di vera e propria tortura nei confronti di un cane che non faceva altro che cercare una casa e un po' di affetto", hanno scritto i volontari dell'Oipa in una nota.
L'organizzazione, attiva nella protezione degli animali, ha lanciato un appello alla comunità, invitando chiunque abbia informazioni utili a identificare il responsabile di questo gesto a segnalarlo, anche in forma anonima, scrivendo all'indirizzo email vallodidiano@oipa.org o contattando la pagina Facebook dell'Oipa.
Gesti crudeli di questo genere sono perseguibili penalmente.
Va ricordato infatti che l’uccisione degli animali è un reato previsto dal Codice penale all'articolo 544-bis: gli autori, dunque, rischiano una condanna. La pena prevista è la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
E anche nel caso di sopravvivenza dell'animale, il responsabile viene perseguito per il reato di maltrattamento, per il quale è prevista una pena detentiva che può arrivare fino a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.