Non si uccidono così anche i dromedari?

di Paolo Ghezzi - NO

“Nonsi uccidono così anche i cavalli?” s’intitola un bel film di SydneyPollack (del ’69) sulla Grande depressione del Ventinove del secoloscorso, in California: per non morire di fame, cento coppie siiscrivono a una maratona di ballo che dura un mese e mezzo, per 1200ore in pista, gara sfiancante, micidiale, crudelissima: chi riesce atener duro intanto ha il vitto e una branda assicurati per il tempodella maratona, e poi spera di vincere il premio finale. Gloria (JaneFonda) è il viso indimenticabile di quella storia di impossibilefelicità, in cui si muore in pista mentre lo spettacolo, come sempre,va avanti. E se al danzatore scoppia il cuore, il suo necrologio saràcome l’addio a un purosangue infartuato dal troppo galoppare.
Mi sono venuti in mente, Gloria e il ballerino-cavallo, coppia colcuore che scoppia, leggendo l’incredibile notizia arrivatadall’Australia: seimila dromedari assetati, spinti fuori dai loroterritori dalla siccità, tengono in scacco Docker River, una remotacomunità aborigena di 350 abitanti a 500 chilometri da Alice Springs,nel cuore dell’Altro Mondo. I dromedari in cerca di un sorso vitalestanno terrorizzando i residenti e distruggendo l’aeroporto e lecondutture di acque e le fognature, tanto che le autorità locali hannodeciso di usare una flotta di elicotteri per risospingerli nel deserto,15 km dal centro abitato, dove saranno abbattuti sparando dall’alto, eabbandonati lì a incarognire sotto il sole. I dromedari, ci spiegano,sono stati introdotti in Australia nel XIX secolo come animali dacarico ultraeconomici per il deserto e, in assenza di predatorinaturali, si sono moltiplicati in modo incontrollato.
La storia appare emblematica: racconta di globalizzazione zoologica(dall’Africa e dall’Asia all’Australia), di sconvolgimenti climatici,di mostruosità naturali e animali che sfuggono al controllo tecnicodell’animale uomo.
Come è sfuggito al controllo l’assalto degli americani poveri e obesiai grandi magazzini che facevano i tradizionali sconti-fuor-di-testadel black friday seguente il Giorno del ringraziamento: adesso che allagente hanno detto di tornare a consumare (ma avevano mai smesso?) perrilanciare l’economia fuori dalla crisi, le cariche ai grandi magazzinisono santificate dall’economia politica e dalla politica economica. Ecosì abbiamo visto la polizia presidiare gli ingressi degli stores pertenere a bada la folla famelica, e una signora sopravvissuta edentusiasta uscire dal centro commerciale con tre enormi televisorinuovi al plasma, uno per stanza.
Cammelli stralunati, acquirenti allupati, i cavalli della crisi del’29, i dromedari del 2009: il mondo post-moderno ripiombato in incubiantichissimi di fame e assedio e bestialità paurose. Un miliardo dipersone non hanno cibo sufficiente, teniamoli tutti alla larga dallenostre città: non si uccidono così anche i dromedari?

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