Ruby, il dramma dell'Italia e un uomo malato
Più che rabbia e disprezzo quanto emerge anche dalle ultime vicende, devastanti e ignominiose, mette tanta tristezza nel cuore. Non fa rabbia chi dovrebbe rappresentare l'Italia e si rende protagonista di quei fatti. Fa solo pena. È un uomo malato, profondamente malato. Ed è un uomo solo, nonostante le folle osannati e acclamanti che si vedono in televisione. È un uomo prigioniero di se stesso, che non sa più nemmeno essere uomo
Caro direttore, in questi anni abbiamo sopportato il degrado di un Presidente del Consiglio che con i soldi comprava i giudici e piegava le sentenze (sentenza Mills), che si è fatto decine e decine di leggi per favorire i propri interessi economici, finanziari e processuali, che ha usato il suo ruolo di premier per gestire affari privati con dittatori come Gheddafi e Putin, che ha riempito il Parlamento e le istituzioni di pregiudicati e condannati, e di donnine impresentabili dai facili costumi. Sembrava di aver visto tutto il peggio che ad un Paese potesse capitare, e di aver subìto tutta la vergogna e il dileggio possibile che gli occhi del mondo ci potevano riservare. E invece il lerciume di vergini immolate al piacere del drago, come in tempi non sospetti aveva denunciato sua moglie Veronica, e i racconti raccapriccianti di quanto avviene nelle residenze del premier con decine di ragazze nude per far divertire Berlusconi, come si legge nei documenti prodotti dai giudici e depositati in parlamento, sono qualcosa che va al di là del bene e del male. Qualcosa che nemmeno la mente più perversa poteva immaginare. E questo è il nostro Presidente del Consiglio. Quanta rabbia, quanto disprezzo! Maria Facchinelli
Più che rabbia e disprezzo quanto emerge anche dalle ultime vicende, devastanti e ignominiose, mette tanta tristezza nel cuore. Non fa rabbia chi dovrebbe rappresentare l'Italia e si rende protagonista di quei fatti. Fa solo pena. È un uomo malato, profondamente malato. Ed è un uomo solo, nonostante le folle osannati e acclamanti che si vedono in televisione. È un uomo prigioniero di se stesso, che non sa più nemmeno essere uomo. Purtroppo, però, quanto sta avvenendo non è solo il dramma di una persona malata, per usare le parole di Veronica Lario. È il dramma di un Paese che in questo marciume sta sprofondando, e i cui miasmi mefitici hanno reso l'aria irrespirabile per tutti. Ormai si è oltre le responsabilità penali. C'è qualcosa di più grande ancora, che viene prima della legge, ed è la dignità di poter ricoprire il ruolo per cui è stato eletto. Questa dignità ormai non esiste più. Agli italiani e al mondo, disgraziatamente non resta che prenderne atto. p.giovanetti@ladige.it