Silvio cerca di coprire tutto, ma il faldone delle intercettazioni è inquietante

di Fabrizio Franchi

Stasera ho abbandonato momentaneamente la lettura di un bel libro di Karl Schlogel per dedicarmi al voluminoso “invito a comparire” della procura milanese a Silvio Berlusconi. Si tratta di 389 pagine da cui esce uno spaccato triste, misero e finto. Per chi avesse voglia e tempo di leggerlo lo potrà scaricare da diversi siti su cui sta rimbalzando: dall'americano Slideshare, a Pandemia.info, a Polisblog.

Non mi interessa qui fare la tara giudiziaria: dentro le intercettazioni c’è di tutto e di più ed è evidente che la Procura milanese ha anche altro in mano. Queste quasi 400 pagine sono solo un antipasto di quello che si prepara per il premier. E onestamente la difesa di Silvio Berlusconi è molto debole. E’ una difesa che può andare bene in aula davanti ai giudici. Eccepire su chi ha competenza, su chi si poteva intercettare e chi no, mi sembra una difesa da ultima spiaggia. Un attaccarsi ai cavilli, insomma. E più va in tv a diffondere videomessaggi, più si attorciglia su stesso. L’ultima - visto che le prove sono evidenti - è che lui in questura nella famosa notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 ha davvero telefonato per chiedere che venisse liberata la Ruby Rubacuori. Come se fosse normale che un premier, alle due di notte, telefoni in questura per chiedere la liberazione di una minorenne accusata di furto, spacciandola per la nipote di un capo di stato estero. Via, un po’ di serietà. 

Dalle intercettazioni appare chiaro che Berlusconi ha avuto continuativamente rapporti con una minorenne in decine di occasioni. E’ normale? No. In quel contesto, tra ragazze semiubriache, seminude, di notte, non è congruo. 

Ma lasciamo perdere la questione giudiziaria, mi interessa fino a un certo punto. 

C’è una questione etica, di sobrietà istituzionale. Vogliamo chiamarla moralistica? Chiamatela come volete. Ritengo comunque insano che un vecchio di 75 anni passi le notti con ragazze ventenni che copre d’oro, invitandole a vestirsi da infermierine sexy, tra le quali lui sceglie quelle con cui passare la notte. “Le vergini che si offrono al drago”, come disse Veronica Lario. 

Ma c’è dell’altro che esce ed è la cosa che qui vorrei segnalare che mi sta colpendo da giorni: la miseria umana attorno a Silvio. Un uomo, il cui passare del tempo, inclemente, lo sta segnando e non vuole rassegnarsi ad invecchiare e non volendo rassegnarsi, mette mano al portafoglio e ovviamente attorno arrivano solo avvoltoi. Così emerge davvero una umanità che atterrisce. 

Emilio Fede e Lele Mora che si accordano per spillargli soldi; ragazze che si irritano perché Silvio ha le sue preferite; altre che platealmente dicono che è invecchiato e imbruttito; e se non paga gli “tiro in faccia io una statuina”. Il fratello della presunta “fidanzata” che al telefono le dice di sistemarsi e aggiunge: “vedi che è scemo”. Altre ancora che vorrebbero più soldi; altre che parlano tranquillamente di tariffari sessuali. 

Non è un caso che da queste cene del bunga bunga siano defilati personaggi come Gianni Letta, Fedele Confalonieri e Paolo Bonaiuti. Persone che forse dovrebbero consigliarlo, ma che non lo faranno. E lui resterà sempre più solo. Viene da immaginarselo in questi giorni mentre legge il faldone delle interrogazioni, scoprire che non ha amici, non ha conquistato alcuna di quelle signorine, che le sue barzellette non facevano ridere, che lui è diventato ormai una macchinetta che fornisce soldi in cambio di favori sessuali. Una corte di vampiri e di sgallettate che farebbero paura a un branco di lupi.

Ora, io so già che dopo queste righe si scatenerà la solita ridda di commenti di pasdaran del centrodestra: e Marrazzo, e Fini? Vero, ma Marrazzo si è dimesso ed è scomparso, su Fini non esiste prova che sia andata con la prostituta di Reggio Emilia, ma soprattutto - fino a prova contraria - non è andato con prostitute minorenni. Ruby, come ha chiesto Berlusconi, sta intorbidando le acque al limite della legge. A smentire lui e Ruby e le interviste servili di Signorini ci sono queste intercettazioni. Anche se nei prossimi giorni la stampa berlusconiana si allineerà a sparare su Ilda Boccassini e già sono state fatte riunioni tra i direttori Mediaset e Mondadori per decidere una strategia unitaria. 

Ma quello che vorrei chiedere sono due semplici domandine: se aveste una figlia di 17 anni che passa le notti ad Hardcore, a fare sesso con un vecchio di 75 anni, sareste disposti a dire che in fin dei conti “ha bisogno di svagarsi”? Perché poi esce questo doppio segnale. Da un lato bisogna smentire che c'è il bunga bunga, ma dall'altro si strizza l'occhiolino al maschilismo italiano: "Via, in fin dei conti, vedete, è un uomo, gli piace ancora la gnocca... Beato lui che ne ha tante..." Poco importa se poi va in piazza a inneggiare alla famiglia - quella sposata, eh, mi raccomando, che le coppie di fatto minano la famiglia - e poi va a baciare l’anello al Papa.

E ancora: se tutto questo fosse uscito dalla procura di Trento e al posto di Berlusconi ci fosse stato Lorenzo Dellai, usereste le stesse giustificazioni? Non credo. Invochereste la scomunica del vescovo.

Conosco già le risposte di chi preferisce questa ipocrisia piuttosto che rinunciare a Berlusconi. Ma è possibile che il centrodestra non riesca a esprimere un premier capace e - soprattutto - sobrio?

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