Berlusconi, ha perso il referendum su di lui. Un'altra sleppa arriverà dal referendum su acqua e nucleare?

di Fabrizio Franchi

Sono passati ormai tre giorni dal votoe il Cavaliere tace. Trapelano solo indiscrezioni interessate, fattearrivare sapientemente ai giornalisti, per fare credere che ilBerlusca non abbia battuto ciglio per la “sleppa” presa a Milano.

Ma la “sleppa”, come la chiamano ilombardi, gli ha fatto davvero male e probabilmente lo ha lasciatosenza fiato. Non si era mai visto Berlusconi tacere tre giorni difila, senza presentarsi dalle televisioni amiche a vendere sogni. Ilproblema è che i sogni sono finiti. E sono finiti a Milano, sonofiniti sotto la Madunina. Il voto del 16 maggio ha segnato l'iniziodella fine del berlusconismo. Non c'è solo che il suo tocco da ReMida è scomparso. Ovunque si sia presentato in questa campagnaelettorale a tirare la volata ai suoi candidati, questi non hannovinto. C'è anche il fatto che aveva chiesto, aveva insistito, nelplebiscito a suo favore: “Datemi almeno 53 mila preferenze comecinque anni fa, se no la sinistra mi fa il funerale”. Ne ha presepoco più della metà: meno di 28 mila. Poi aveva invocato il votocontro i pm milanesi. E nessuno ha capito bene che cosa centrasseamministrare asili e marciapiedi di Milano con il tribunale di Milanoe con le sue personali responsabilità davanti alla legge. Poi hachiesto un voto per Letizia Moratti che invece - sulla sua falsariga- ha saputo tirare solo guano sul suo avversario Giuliano Pisapia. Poiha insultato gli elettori di sinistra dicendo che non si lavano.Insomma, alta politica.

Gli elettori lo hanno bocciato. Male laLetizia cotonata anni '50; male il Pdl che prende meno di quantoprendeva Forza Italia da sola. Male anche i suoi grandi amicileghisti, che crescono solo – e non tantissimo – a Bologna.

E così, come i bambini, ora si rifiutadi ammettere la sconfitta. Sulle poche preferenze prese si èinventato “un problema tecnico”. Un po' come Mastella a Napoliche aveva promesso di suicidarsi se De Magistris fosse arrivato alballottaggio e ora va ripetendo che era solo un paradosso.

E Berlusconi pensa che bloccando ilavori del Parlamento, come ha fatto sul Biotestamento, possarimediare qualcosa. Ha mandato avanti i suoi colonnelli a venderebugie pietose: “Escluso Milano abbiamo pareggiato”. A parte chenon è così, il fatto è che Milano mica è Gallarate o CesanoMaderno. E poi il “referendum” lo aveva invocato lui, mica ilcentrosinistra. Preferisce quindi stare chiuso a Palazzo Grazioli. Matranquilli, entro pochi giorni, magari poche ore, ci regaleràqualche altra isteria da campagna elettorale.

Già ha mandato avanti Bossi a dire chePisapia è matto. A dire la verità c'è voluto il traduttore percapirlo, ma l'insulto è arrivato. Adesso tocca a lui. Il problema èche il vento è davvero cambiato. E se gli va bene perdendo Milanopuò prendere Napoli. Ma se perde anche Napoli diventa davverodifficile. Ma anche dovesse vincere i dati sono inquietanti per ilcentrodestra e segnano un'inversione di rotta. Ora il piombo nelleali ce l'ha il Pdl, non il Pd e il vero problema è che il piombo èlui che ha personalizzato tutto. E dopo i ballottaggi del 29 e 30maggio ci sono i referendum del 12 e 13 giugno su nucleare, acqua elegittimo impedimento.

E' in arrivo un'altra “sleppa”?

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