I compiti, ben vengano
Fortunatamente i miei figli ancora non leggono il mio blog e nemmeno i loro amici. Io però sono assolutamente favorevole ai compiti. Certo il troppo stroppia. L’esagerare non va mai bene, ma senza studio non si va da nessuna parte. Nemmeno alle elementari
Fortunatamente i miei figli ancora non leggono il mio blog e nemmeno i loro amici. Io però sono assolutamente favorevole ai compiti. Certo il troppo stroppia. L’esagerare non va mai bene, ma senza studio non si va da nessuna parte. Nemmeno alle elementari.
Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo apre alla proposta che si sta discutendo in Francia di limitare per gli studenti i compiti a casa ma io mi chiedo: lui, superprofessionista milionario, i compiti a scuola li faceva o no? Credo proprio di sì, in quanto senza una buona formazione a quei livelli certo non si arriva.
Certi discorsi sui compiti, scusate, mi fanno proprio venire proprio l’orticaria perché ritengo che non si possa delegare tutto alla scuola, pensare che i nostri ragazzi escano dalle aule con tutto il bagaglio culturale di cui hanno bisogno. Seguire i proprio figli nei compiti, a mio modesto parere, vuol dire anche far capire loro quanto per noi è importante il percorso che stanno facendo, capire eventuali loro difficoltà o lacune della scuola, condividere con loro conoscenze e traguardi. Certo per tutti il tempo spesso è tiranno e si arriva dal lavoro stanchi e con poca voglia di sedersi ad una scrivania, discutere con loro sulle cose da fare o da non fare. Ma io lo ritengo un investimento e il futuro culturale di un figlio non credo possa essere delegato totalmente ad altri.