La notte al parco, i vigili e la multa salata
Rispettare e far applicare la legge è giusto, ed è il fondamento comunitario di una pacifica convivenza. Ma richiede intelligenza delle situazioni. A volte anche buon senso, sapendo che l'obiettivo non è punire ma educare e prevenire. Il triste fatto raccontato in queste lettere, la punizione così severa per un giovane giramondo che per una notte ha dormito sulla panchina del parco con il suo zaino, l'irreprensibile applicazione alla lettera delle norme da parte dei vigili, non trasmettono l'immagine di una città civile e composta, ma di una freddezza burocratica che rasenta l'insensibilità umana
Lettera uno. Caro direttore, l'altra mattina, uscendo a passeggio con il mio cane nei giardini del Fersina, ho notato in disparte, quasi nascosto dietro un albero e a un cespuglio un ragazzo che dormiva. Quando, dopo neanche una decina di minuti si è svegliato mettendo le sue poche cose in uno zaino, è stato sorpreso da due vigili urbani in motocicletta, chiamati da una persona che probabilmente non aveva nient'altro di meglio da fare se non godere di un'azione maligna a discapito di persone che non lo meritano (e quelle più facilmente attaccabili).
Ora, io non so se sia vietato dormire in un parco mi chiedo: «Se uno volesse ammirare le stelle non può farlo al parco?». Questo ragazzo non ha fatto nulla di male, non ha ferito o offeso nessuno, era in disparte, non disturbava e molto probabilmente non aveva i soldi per pagarsi una stanza in un albergo. Magari era un viaggiatore senza fissa dimora, alla scoperta di nuovi posti. I due vigili hanno multato questo ragazzo con una cinquantina euro. Per cosa io mi chiedo? Perché non si dorme in un parco? Ma secondo voi un ragazzo che dorme al parco, può avere i soldi per pagare la multa? Io capisco che i vigili devono venire a controllare se chiamati, capisco svolgano il loro lavoro, ma un po' di buon senso sarebbe stato plausibile applicarlo! Era sufficiente chiedere documento e generalità per un controllo e far presente che al parco non è concesso dormire.
Un'altra ingiustizia è capitata sempre al parco del Fersina a un'anziana signora che, seduta su una panchina del parco con il suo cane senza guinzaglio, piccolo barboncino ormai vecchio (si vedeva che camminava con fatica intorno alla panchina) è stata multata, sempre da un vigile urbano per un centinaio di euro. Quest'anziana ha chiesto con molta gentilezza e umiltà di non essere multata in quanto percepiva una bassissima pensione e il suo cane era innocuo. Ma anche qui il buon senso non c'è stato. Perché la legge è la legge? O forse perché è stato ordinato di fare più multe e incrementare la cassa comunale? Ma per favore!
È così che io da comune cittadina non posso e soprattutto non riesco a non dire la mia di fronte a queste situazioni. È così, che con il cuore in mano, chiedo alle forze dell'ordine di applicare un po' di buon senso soprattutto in circostanze di questo tipo! (Conotter)
Lettera due. Come ogni mattina sono uscito con il mio cane attraversando i giardini pubblici del lungo Fersina e ho notato un ragazzo che, in posizione seminascosta e senza intralciare nessuno, dormiva tranquillamente.
Al ritorno dalla mia breve passeggiata si stava svegliando e, prima ancora di potersi alzare, è stato avvicinato da due vigili urbani sopraggiunti in motocicletta (ovviamente, percorrendo la ciclabile).
Ha esibito il documento di identità e, per un motivo che mi è sconosciuto (qualche delibera comunale che vieta di sedersi nei parchi, visto che il ragazzo era sveglio?) è stato multato.
Ho passato la cinquantina, incomincio a non sopportare il disordine, la sporcizia, il rumore della Trento odierna e pure (e siccome voto a sinistra, me ne faccio una colpa) chi bighellona bevendo birra sulle panchine schiamazzando tutto il giorno.
Mi infastidisce ancor di più, però, questa facciata di perbenismo e di zelo che colpisce sempre chi non può (o vuole) difendersi, mentre si ignorano volutamente altre situazioni che richiederebbero analoga fermezza. I vigili urbani, che presumo chiamati da qualcuno, una volta verificate le generalità, avrebbero potuto salutare ed andarsene. Non mi si dica che la legge va fatta rispettare, lo so da me. Però allora cominciamo a controllare maggiormente e a multare chi getta carte, lattine, pubblicità, mozziconi in terra e chi non raccoglie le deiezioni dei propri cani (ed avendone uno, facendomi anche sentire in colpa causa loro).
So di molte persone, ragazzi e non, che in questo periodo arrivano in città dai luoghi più disparati per racimolare qualche euro con la raccolta dell'uva e delle mele e che difficilmente possono permettersi di pernottare in hotel. Se il ragazzo con zaino, mai visto in città, fosse venuto a Trento proprio per quel motivo, lavorerà qualche ora per pagare, mi si permetta la demagogia, lo stipendio ai due vigili urbani. (Montani)
Rispettare e far applicare la legge è giusto, ed è il fondamento comunitario di una pacifica convivenza. Ma richiede intelligenza delle situazioni. A volte anche buon senso, sapendo che l'obiettivo non è punire ma educare e prevenire. Il triste fatto raccontato in queste lettere, la punizione così severa per un giovane giramondo che per una notte ha dormito sulla panchina del parco con il suo zaino, l'irreprensibile applicazione alla lettera delle norme da parte dei vigili, non trasmettono l'immagine di una città civile e composta, ma di una freddezza burocratica che rasenta l'insensibilità umana.
Non si tratta di avallare i vagabondi e gli accattoni, che certamente vanno contrastati. Ma di accettare che un giovane possa girare l'Italia in autostop e magari dormire anche alla stazione, o nelle notti d'estate al parco. E ammettere che si possono anche non avere i soldi per pagarsi una notte all'albergo, soprattutto se si è giovani e squattrinati, e si ha voglia comunque di conoscere il mondo.
La fermezza, che ci vuole, forse era meglio applicarla in ben altre situazioni, a cominciare dalla microcriminalità urbana che, nonostante i megarresti per spaccio di droga, a Trento continua a prosperare.