Su Facebook non #solocosebelle

di Matteo Lunelli

Voi. Sì, proprio voi. Voi che avete una vita perfetta, voi che siete bellissimi, voi che siete sempre in luoghi stupendi e voi che avete un hashtag di tendenza per ogni situazione. Voglio scrivere a voi, che state su Facebook e non sbagliate un colpo.
Non vi invidio e non vi odio, in parte vi ammiro e in parte vi ringrazio, perché grazie a voi quattro risate me le concedo.

 

QUELLI CHE L’APERITIVO
Tra le 18 e le 20 spazio a chi cazzeggia al bar. Birre, spritz, bollicine, e poi i piattini con le patatine e gli stuzzichini. E hashtag come se non ci fosse un domani: è l’aperitivo baby. Un must per Facebook. Si arriva al bar, si ordina e zac, scatta la foto. La dida è spesso: “Aperitivo time” (ma poi ci sono anche “pranzo time”, cena time”, “caffè time”, “merendina time”, “spuntino time”, “pasta di mezzanotte time”... ma perché non “ruttino time” e “sul water time”?) e poi via di hashtag: #bellavita #friendsandfun #divertimento #solocosebelle.


QUELLI CHE AH, L’AMORE
Una delle categorie peggiori. I neo innamorati, i neo fidanzati, quelli che scoprono l’emoticon del cuoricino e ti fanno venire il diabete da quanto spurgano amore e sentimenti da ogni poro. Si tratta di persone che erano normali e che poi, all’improvviso, hanno trovato l’anima gemella. Nulla è privato nella loro esistenza e l’escalation è spesso repentina: giorno 1, fidanzamento; giorno 2, foto di lei e lui con bacio; giorno 3, foto di lei e lui in una cena romantica e spunta pure un po’ di lingua nel bacio d’ordinanza; giorno 4, link con uno di quei siti assurdi con una ricerca sull’anima gemella; giorno 5, lei e lui e la foto della colazione a letto, che non fa pensare certo a cappuccino e cornetto ma alla nottata di fuoco appena trascorsa; giorno 6, lei e lui e la dida “Ikea time”; giorno 7, dopo l’incazzatura di lei si aggiorna il profilo Fb con “fidanzato ufficialmente con”; giorno 8, si dichiara a tutti che sarà per sempre e che “ti amo amore mio”, spesso ufficializzando lo zuccheroso soprannome dato (cucciolotto, occhioni, passerottino ecc...); giorno 9, “scusate ragazzi, salto il calcetto oggi... devo lavorare” e il primo commento sotto è il cuoricino di lei, che fa capire come il lavoro sia solo una scusa; giorno 10, cambio status sulle informazioni di Fb “XY è single”.

QUELLI CHE GUARDA CHE FISICO
Per fortuna che l’estate, fredda e piovosa, ci ha in parte risparmiati, ma questa categoria non conosce limiti climatici. Già a febbraio compaiono le prime foto: rigorosamente petto nudo per i maschietti, bikini per le ragazze. Quelli che hanno il fisico, lo fanno senza ritegno e senza rispetto per chi vive complessato tra pancia (panciona e pancetta) e cellulite. Foto che spesso non hanno nulla a che fare con il contesto: “Ottimo pranzetto dalla nonna” e tac, ecco la foto di lei in bikini che lascia intravedere un sedere che nemmeno Belen. Oppure “Tra due giorni esame... che stress!” e sopra la foto di lui con addominale scolpito e tatuaggio in vista che finge di essere distratto e guarda altrove, sognante e tenebroso. Purtroppo ci sono anche quelli che non hanno il fisico ma che non conoscono vergogna. A loro chiedo: ok, pubblicate pure l’immagine del vostro atletico ingresso in acqua, ma magari scattate la foto cinquanta, anzi facciamo cento metri più indietro...

QUELLI CHE LA LAMENTELA
Sono la risposta a “quelli che ah, l’amore” e a “quelli che guarda che fisico” e anche a “quelli che l’aperitivo”. Sono coloro che, stando al loro profilo Facebook conducono una vita che è una tristezza, un sacrificio, un’ingiustizia, una delusione continua. Sono utilissimi al termine di una giornata nera, perché ti fanno pensare che comunque c’è qualcuno messo peggio di te. Però ti deprimono anche. Solitamente non hanno soldi, sono stati traditi, quando decidono di andare al lago (e lo annunciano in pompa magna per almeno i tre giorni precedenti) poi piove, gli si rompe spesso la macchina, gli fregano la bici e sono i re incontrastati delle spese impreviste, che rendicontano sulla loro pagina con dovizia di particolari. Inoltre ricevono continuamente pacchi (nel senso di dare buca) dagli amici per cene o uscite: d’altra parte, mi chiedo, chi ha voglia di fare una serata all’insegna dei racconti di sfighe e sventure?


QUELLI CHE LA COERENZA
Il diario di Fb non mente mai. Tutto resta online e, soprattutto, c’è l’ora di pubblicazione di un post. Quindi mettere alle 17 un link sdegnato contro la fame nel mondo e alle 18 pubblicare la foto di tartine e pizzette che vi state concedendo al bar di certo è legittimo ma puzza un po’ di scarsa coerenza. Oppure mettere “XY è triste (con tanto di faccina che piange) perché le ragazze non mi guardano neppure” e pubblicare un’ora dopo la foto abbracciato a quattro gnocche (si può scrivere gnocche sul blog di un giornale?) non è certamente il top. Questa scarsa coerenza è propria dei più giovani, ma attenzione anche agli over 50, che soprattutto in fatto di tematiche sociali e politiche si rendono protagonisti di gaffe piuttosto divertenti, soprattutto pescando link e fonti non sempre coerenti tra loro. Visto, ad esempio, il commento “Basta con questa politica, per fortuna ora c’è Renzi” con sotto il link di beppegrillo.it che denuncia qualche intrallazzo di palazzo.

QUELLI CHE LO SPORT
Estate di mondiali, dal calcio al basket, passando per il volley. Ma poi anche il meeting di atletica, la gara in montagna, il Tour de France, il torneo del Grande Slam e perfino il torneo di scherma. Loro sanno tutto. Anzi, loro avevano previsto tutto. Grazie ai loro post scopri personaggi mitici, eroi dello sport, chiavi di lettura di un risultato. Analizzano ogni singola partita, gara, giocatore. Loro non linkano mai il pezzo di un sito, semplicemente perché quel sito ne saprà comunque meno di loro. Ci si chiede perché non siano loro al posto di Prandelli (ci riferiamo a giugno), Berruto o Pianigiani, ma a sentire loro siamo dei cretini solo a chiederci il perché.

QUELLI CHE IL PREZZEMOLO
Una categoria relativamente nuova. Gli esponenti principali sono over 40 e hanno scoperto da poco i social network. Siccome non esiste che abbiano regalato ai figli adolescenti un cellulare che costa più del loro, si sono incaponiti e si sono andati a comprare il nuovo modello di smartphone, spesso un iPhone. Sanno usare forse quattro funzioni, ma sono riusciti a iscriversi a Facebook, usando rigorosamente un’immagine di vent’anni prima come foto profilo. Come il prezzemolo sono ovunque: commentano tutto, mettono Mi Piace a prescindere, puoi ricostruire ogni singolo momento della loro giornata. La speranza è si stanchino in fretta, ma considerato che hanno scoperto anche i selfie e sono stati nominati per l’Ice Bucket Challenge sarà difficile.

QUELLI CHE LO SO IO
Categoria senza età e in grande espansione. Vedono un post che finisce con un punto di domanda e immediatamente intervengono. Loro sono, al tempo stesso, medici, allenatori, politologi, carabinieri, puericultori: non chiamateli tuttologi perché è riduttivo e offensivo. Voi fate una domanda qualsiasi e venti secondi dopo (che sia giorno o notte) troverete la loro risposta, con un consiglio, anzi una sentenza. E se qualche altro vostro amico risponderà in maniera diversa loro non riusciranno a trattenere la smentita, spesso accompagnata da un link esplicativo o da una faccina che strizza l’occhio, come a dire “Ascolta a mmmé, che io lo so”.

QUELLI CHE LE CROCIATE
Vegetariani, animalisti, scie chimiche, Israele/Palestina, le balle della politica. Gli argomenti sono i più disparati, ma il personaggio che su Fb porta avanti la propria personalissima crociata è in grande crescita. Tu posti il video di una canzone e loro commentano sotto “Pensa a quanti animali innocenti uccisi per costruire le corde di quella chitarra”. Eh ???!!!???. Oppure posti la foto del parco con una dida tipo “Che bello andare a giocare con mio figlio” e sotto ti trovi “Vergognati! Pensa ai bambini di Gaza”, con tanto di link all’inchiesta fatta dal sito sempreecomunqueindignati.com. Se vai sulla loro pagina trovi link, foto, immagine di copertina, video legati solo ed esclusivamente ad un argomento. Hasta l’indignazione siempre!

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