Il problema dei social network? Sono troppo democratici
Facebook e Twitter? Sono troppo democratici
Il pregio maggiore dei social network è anche il peggior difetto: c’è troppa democrazia. Che tu abbia una cosa sensata da dire o che tu stia per coprirti di ridicolo, i caratteri a disposizione sono sempre 140. Che il link, la foto o il commento che stai per pubblicare su Facebook siano intelligenti o meno, potrai postarli ugualmente. Lo spazio virtuale a disposizione è uguale per tutti ed è sufficiente, appunto, per far ridere/pensare/confrontare o per sparare una castronata incredibile. Certo, essendo un luogo democratico (troppo, appunto) ho anche la possibilità di non leggere più le baggianate di qualcuno, quindi di non essere più un suo follower o un suo amico (o fan) su Facebook.
Nel titolo, non a caso, ho parlato di social network, e non più in generale di Internet o del web o di siti. Questi ultimi, infatti, non sono così democratici: certo, io posso scegliere in assoluta libertà chi e cosa leggere, ma quello che viene pubblicato non è nel segno della totale democrazia. Un esempio pratico: un commento su una qualsiasi questione sociale o politica posso postarlo sul mio Facebook, mentre se voglio che venga messo on line sul sito di un giornale, questo verrà inevitabilmente e giustamente “filtrato”, nel senso che non verrà pubblicato a prescindere. Questo “processo” non è democratico? No, non lo è. E per fortuna!
Torniamo ai social. Se il problema è che sono troppo democratici, la soluzione sarebbe che diventassero un po’ più fascistelli? In parte. Una prima risposta all’eccessiva democrazia che regna sui social la danno gli utenti stessi, che democraticamente possono, giusto per fare un esempio a caso, creare l’hashtag #GasparriFuoriDaTwitter. Poi, per risolvere definitivamente il problema, non vedo l’ora che qualcuno crei una sorta di algoritmo che non permetta di scrivere in luoghi pubblici come Facebook e Twitter certe cose. Come nel film Yes Man, nel quale Jim Carrey non riusciva a pronunciare la parola no. Ecco, dovrebbe accadere lo stesso: impedire, rendere impossibile scrivere certe cose. Appena un utente inizia a scrivere “qual’è” con l’apostrofo, zac, gli si spegne il computer. Appena si inizia a scrivere nella stessa frase “straniero, rubare, lavoro, italiani”, zac, il telefonino va in crash. Appena si condivide il link con la notizia di un suicidio (anche se qui il problema è di chi l’ha pubblicata), zac, il tablet si autodistrugge.
Non sarebbe democratico tutto ciò? Sarebbe un po’ troppo fascista? Non permetterebbe a tutti di esprimere liberamente la propria opinione? Sicuramente, ma renderebbe migliore la vita social (non sociale, che è differente) di tutti.
Ps: pensate che il “mio” algoritmo sarebbe dovuto entrare in funzione anche per questo post, non permettendomi di pubblicarlo? Democraticamente avete ragione a pensarlo.