Gli psicobiotici e il secondo cervello
La società moderna è una fonte di stress e di ansia rilevante. La componente psicologica diventa quindi fondamentale per il benessere psicofisico a qualsiasi età. Negli ultimi anni i segni di disagio a livello mentale sono drasticamente peggiorati stimolando un sempre più crescente interesse della comunità medica.
Interesse per le correlazioni esistenti tra la funzione intestinale e quella del sistema nervoso. Si parla infatti di asse intestino cervello. Sono state condotte numerose ricerche sull’effetto dei probiotici sulla salute dei pazienti con disturbi mentali e si è iniziato a parlare di psicobiotici.
Cosa si intende per psicobiotici?
Per psicobiotici si intendono quei probiotici (fermenti lattici) che influiscono positivamente sulla salute dei pazienti con disturbi mentali. Hanno la capacità di produrre o stimolare la produzione di neurotrasmettitori, sostanze come la serotonina, la dopamina, o il Gaba, normalmente presenti nel sistema nervoso centrale e fondamentali per il suo funzionamento, sia di base che come reazione allo stress. È interessante notare che quasi la metà della dopamina nel corpo umano è prodotta da microrganismi che abitano il tratto gastrointestinale.
Cosa si intende per asse intestino-cervello?
Questi due organi interagiscono e dialogano tra di loro, e una alterata funzione di questo sistema si riscontra nelle malattie neurologiche. L’intestino è collegato con il sistema nervoso attraverso il nervo vago, la produzione di ormoni, il sistema immunitario. In definitiva, ognuno è fondamentale per il benessere dell’altro.
Ci sono studi in proposito?
Numerosi studi evidenziano l’azione diretta o indiretta del microbioma su ansia e disturbi depressivi. I ricercatori hanno dimostrato il legame tra disbiosi intestinale, autismo e malattie neurodegenerative, come il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer. Di pari passo si stanno studiando interventi mirati sul microbiota per prevenire e trattare queste malattie, e si stanno valutando i fermenti più efficaci per ogni singolo caso. Viene messa in rilievo l’importanza di associare dieta e integrazione con probiotici psicobiotici a psicoterapia o terapia farmacologica, sia nei malati che nelle persone sottoposte a stress intensi e ripetuti.
La dieta può aiutare?
Uno studio internazionale al quale ha partecipato anche la fondazione Edmund Mach di San Michele, ha evidenziato come alcuni componenti alimentari possano migliorare la salute mentale agendo sul microbioma, ed in particolare gli acidi grassi omega-3 (quelli del pesce o delle alghe), i polifenoli (the, frutti di bosco, agrumi, olio di oliva, cacao etc.), le fibre e gli alimenti fermentati. Si può realizzare una dieta bilanciata semplicemente associando ad una dieta mediterranea elevate dosi di alimenti fermentati, come crauti, yogurt o kefir.
Consigli utili
Ricordiamoci che ogni problema è determinato da più cause o cofattori. Pensare che solo un intervento con integratori o con farmaci possa risolvere il problema è sbagliato. Si deve intervenire con lo stile di vita, quindi, con un'adeguata alimentazione che apporti principi nutritivi fondamentali per il microbiota ed il sistema nervoso, evitando nel contempo diete troppo sbilanciate o addirittura troppo rigide, fonti ulteriori di stress. Diventa necessario in particolari situazioni di una certa importanza, od anche quando si utilizzano certi tipi di terapie, come per esempio la chemioterapia, sostenere in modo adeguato il microbiota intestinale, fondamentale per il sistema immunitario, per la componente mentale, ed anche, dato ormai dimostrato, per far funzionare al meglio la terapia farmacologica. L’attività fisica è fondamentale, sia perché, se ben condotta, determina una maggiore efficienza, e quindi la sensazione di essere più forti, sia perché migliora la salute del microbiota aumentandone la biodiversità, e, non dimentichiamoci, anche perché determina stimolo sulle endorfine, gli ormoni del buonumore.
Fabio Diana
Specialista in Medicina interna e Medicina dello sport
www.fabiodiana.it