Le borse di studio vietate agli over 35
Gli studenti dell'Università di Trento che hanno superato i 35 anni possono dire addio alle borse di studio. L'Opera Universitaria, ente funzionale della Provincia che si occupa di sostegno agli studenti, servizi mensa e alloggi, ha infatti posto un limite anagrafico ai contributi pubblici. Una decisione che scontenta quegli studenti-lavoratori che, in quanto meritevoli e bisognosi, hanno sempre contato sulle borse di studioDite la vostra
TRENTO - Alla fine ci ha pensato l'Opera Universitaria a certificarlo, a segnare il confine tra giovani e adulti. Sotto i 35 anni niente borsa di studio. L'ente funzionale della Provincia - che si occupa di sostegno agli studenti, servizi mensa e alloggi - in qualche modo segna un confine, un punto fermo. La decisione è stata presa per ragioni di contenimento della spesa, ma c'è chi ironizza e fa notare che, almeno nel mondo accademico, si stabilisce ufficialmente che dopo una certa età non si dovrebbe essere studenti, di sicuro non si è più giovani (in un'Italia dove comandano i settantenni e un quarantenne viene chiamato «ragazzo», il tetto di 35 anni sembra quasi poco). A non sorridere sono invece quegli studenti-lavoratori che, in quanto meritevoli e bisognosi, hanno sempre contato sull'aiuto economico proveniente dall'ente di via Santa Margherita. È il caso di uno studente di Lettere di 38 anni. Marco (il nome è di fantasia, visto che ci ha chiesto l'anonimato) dice che il tetto anagrafico ai contributi pubblici «è discriminatorio». «Io - racconta - ho sempre studiato per ottenere i giusti crediti. Ora si decide che la borsa di studio non mi verrà data. Già noi over 35 non abbiamo le agevolazioni per il trasporto pubblico, non vedo perché di debba sommare danno al danno».
La scelta però è stata fatta. Il tutto nell'ottica della spending review . Il bilancio 2013 è di 6,5 milioni di euro, contro i quasi 7 dello scorso anno. Con le nuove regole ci dovrebbero essere soldi a sufficienza per tutti i richiedenti. Esclusi gli studenti più «anziani». Per questi ultimi - riferiscono fonti vicine all'Opera Universitaria - si deve pensare a misure alternative alle borse di studio. Insomma si dovrebbe pensare ad agevolazioni riguardanti i tempi dello studio, come - si dice - gli esempi di successo dei corsi di laurea part time di Economia e Sociologia.
C'è da dire che, con il tetto anagrafico alle borse di studio, l'Opera Universitaria si mette in linea con le indicazioni normative italiane. Nelle bozze dei decreti attuativi della legge 68 del maggio 2012 si parla di un limite di 35 anni per gli iscritti alle lauree triennali e di 32 per quelli iscritti ai corsi di laurea specialistica. Nel caso trentino si parla invece di un limite unico, a 35 anni.
Difficile in questo momento dire quante saranno le persone che si sentiranno penalizzate dal provvedimento. Dalla sede dell'Opera si fa sapere che comunque il problema non si porrà per chi si trova «in mezzo al guado», cioè i frequentanti la triennale o la biennale. Insomma il cambiamento delle regole non vale per chi è nel bel mezzo del «gioco». In difficoltà semmai si troveranno quegli universitari over 35, finora considerati potenziali beneficiari di borse, che magari stanno passando da un corso di laurea all'altro.
Attualmente sono 3732 le borse erogate (dati 2012). I posti letto messi a disposizione dell'Opera Universitaria sono 1582: il 60% è riservato a studenti capaci, meritevoli e privi di mezzi; l'altro 40% è destinato ad allievi stranieri (mobilità internazionale) e a quelli facenti capo alla Provincia (aspiranti infermieri e fisioterapisti).
Ma come si fa ad ottenere il contributo dell'ente per il diritto allo studio? In un ateneo le cui tasse vanno da 500 a 2000 euro. Si deve comunque fare il calcolo Icef. C'è una procedura on line (si tratta di un sistema di facile accesso, «a prova di scimmia» dicono i promotori). Una finestra è dedicata a chi chiede la borsa di studio e l'alloggio. I responsabili dell'ente contano i crediti a disposizione e poi naturalmente pesano il reddito familiare. I benefici sono garantiti fino alla quarta fascia della scala della tassazione progressiva (il 35% delle famiglie sta in quarta fascia). Per semplificare in quel gradone ci può stare una famiglia di tre persone con un reddito mese netto di 2500 euro, una casa di proprietà e qualche deposito bancario.