Santa Chiara, fuggi fuggi dal reparto di oculistica
L'oculistica trentina non gode di buona salute. Dopo la crisi prolungata del reparto di Rovereto, senza primario, anche l'ospedale di Trento perderà tre pilastri. Entro fine anno andrà in pensione lo storico primario Mauro De Concini, mentre altri due medici, specializzati anche in chirurgia oculistica, hanno presentato le dimissioni. Un fuggi fuggi frutto di un certo malcontento che ha avuto il suo apice con il trasferimento del reparto a Villa Igea
TRENTO - Oculistica a Trento perde i pezzi. Ma questa volta la questione non è strutturale, bensì di personale. Entro fine anno l'organico subirà una vera e propria rivoluzione con pilastri del reparto che se ne andranno in blocco.
Mauro De Concini, storico primario, andrà in pensione. Due medici specializzati anche in chirurgia oculistica hanno già presentato le dimissione e a fine anno smetteranno anche loro di lavorare nel reparto ora trasferito al Villa Igea. Un terzo professionista, infine, potrebbe presentare le sue dimissioni a breve.
Per quanto riguarda il primario, 63 anni, in servizio al S. Chiara dal 1976 e direttore del reparto di oculistica dal 1995, il suo pensionamento è legato all'anzianità di servizio maturata. Gli altri due oculisti già dimissionari, invece, se ne andranno per ragioni professionali avendo trovato nuovi sbocchi al di fuori dell'ente pubblico.
Evidente però che questo fuggi fuggi generale dal reparto è anche frutto di un certo malcontento che si trascina da tempo e che ha avuto il suo apice con il trasferimento del reparto a Villa Igea. E che l'oculistica trentina non goda di buona salute e ci siano dinamiche sconosciute ai più lo dimostrerebbero anche l'annullamento del concorso per il primariato di Rovereto e il ritiro, in autotutela, dell'acquisto di nuove apparecchiature di oculistica recentemente deliberato.
Il direttore Luciano Flor non si scompone di fronte a queste dimissioni di massa, slegate tra di loro ma temporalmente concomitanti.
«Il primario va in pensione. - dice - Abbiamo parlato con lui pochi giorni fa, così come dei medici che hanno deciso di fare altro. Mi pare comunque che la cosa fosse nell'aria da un po' anche se noi lo abbiamo saputo ufficialmente questa settimana e ora provvederemo immediatamente a indire nuovi concorsi. Già l'anno scorso abbiamo chiamato due medici per smaltire lunghe liste d'attesa e così faremo anche questa volta». Flor è consapevole che chiamare medici per fare visite o sostituire professionisti che operano in sala operatoria da più di vent'anni è ovviamente cosa diversa. «Per gennaio troveremo gente con esperienza - garantisce - . Quando si tratta di contratti a tempo indeterminato per l'ospedale S. Chiara le domande arrivano».
Sulla questione «oculistica», poi, nei giorni scorsi ha presentato un'interrogazione in consiglio provinciale anche il consigliere leghista Claudio Civettini. Obiettivo del politico è avere lumi sull'arrivo di una nuova dottoressa, a dire del consigliere giunta a Trento per chiamata nominativa. Una dottoressa di Cles che da anni lavora a Milano, stimata sia nell'ospedale dove opera che in val di Non dove ha uno studio privato.
«Si conferma o si smentisce, che il primo novembre dovrebbe prendere servizio, sembra, su incarico, presso il presidio ospedaliero Villa Igea, un dirigente medico oculista che dovrebbe operare con propria lista e strumenti e, nel caso di conferma, quali i criteri di selezione per l'assegnazione dell'incarico stesso?», si legge nel documento.
«Arriverà a novembre dopo aver presentato una regolare domanda di trasferimento» - puntualizza Flor specificando che il medico in questione è un dipendente pubblico, di ospedale pubblico che ha fatto domanda di trasferimento come è previsto dalla legge. «Credo che nel servizio sanitario provinciale ci siano decine e decine di medici arruolati per trasferimento. Si tratta di una modalità prevista da leggi e contratti e vale in generale per tutti i dipendenti pubblici. Mi stupisce quindi sia il tenore che il contenuto dell'interrogazione».