«In un anno tagliate 9 mila risonanze»

"Eremo" contesta all'Azienda sanitaria la riduzione, per il 2014, di 9.000 risonanze magnetiche alle tre strutture private accreditate. Fatto è - secondo questi dati - che il pubblico non le ha aumentate e le liste d'attesa si sono allungate a dismisura, costringendo molti cittadini a rivolgersi alle regioni confinanti

di Roberto Vivaldelli

CIMEC04_1783822.jpgARCO - Preoccupa molto ad Arco la riduzione del budget che la Provincia in accordo con l'Apss ha previsto per le strutture private. Timori per i tanti posti di lavoro in gioco e per l'indotto del settore: da questo nasce l'iniziativa della maggioranza arcense la quale, com'è noto, ha preparato una mozione che sarà discussa giovedì con procedura d'urgenza in consiglio. Iniziativa condivisa da "SiAmo Arco" e che potrebbe trovare anche il favore del resto delle opposizioni.


Nel frattempo il 24 aprile l'assessore Donata Borgonovo Re avrà un incontro con il sindaco Betta e altri rappresentati dell'amministrazione, mentre il 22 è stato fissato un appuntamento con i rappresentanti delle strutture sanitarie private di tutta la provincia. Questo in virtù della mozione e dell'ordine del giorno in consiglio provinciale, proposto da Lorenzo Baratter, su sollecitazione di Mauro Ottobre.


Sabato mattina alcuni rappresentati del consiglio comunale di maggioranza e minoranza – oltre al presidente del consiglio – hanno visitato proprio le case di cura "Eremo" e "Villa S.Pietro", in segno di "solidarietà" istituzionale ma soprattutto per una avere visione più chiara e approfondita di tutta la vicenda.


Nel corso della visita all' "Eremo", struttura specializzata nella riabilitazione cardiologica, motoria e neuromotoria, la direzione della stessa ha illustrato ai consiglieri le eccellenze che essa mette a dispone dei proprio pazienti – dalla palestra "realtà virtuale" alla cucina all'avanguardia con soli prodotti trentini – nonché una serie di dati molto importanti.

 

Secondo la clinica «i privati contribuiscono ad abbassare il saldo di mobilità passiva (un costo diretto per l'Apss di circa 16 milioni l'anno) con il valore di 18 milioni l'anno in cui le case di cura arcensi contribuiscono per un valore di 14 milioni (il 78% del totale). Il dispositivo - sostengono - è una lettera d'intenti che apprezziamo a cui attribuiamo la buona fede di chi l'ha redatto, ma che probabilmente incontrerà degli ostacoli nella sua realizzazione visto che i funzionari e dirigenti dell'Azienda sanitaria hanno sin qui trasmesso all'assessore informazioni incomplete sulle strutture private».


"Eremo" contesta anche all'Azienda sanitaria la riduzione, per il 2014, di 9.000 risonanze magnetiche alle tre strutture private accreditate. Fatto è - secondo questi dati - che il pubblico non le ha aumentate e le liste d'attesa si sono allungate a dismisura, costringendo molti cittadini a rivolgersi alle regioni confinanti.


Inoltre se le cose non cambieranno, la struttura non potrà riprendere i lavori di ampliamento previsti e dovrà rinunciare a un 6-7% dei posti letto attuali. «Oltre che mantenere la nostra tradizione secolare di Arco – ha affermato nel corso dell'incontro il presidente del consiglio Mauro Ottobre – non si riesce a capire dove stia la spending review". Siamo di fronte ad una chiusura pregiudiziale nei confronti delle organizzazioni delle strutture private. Chiusura che appare inconcepibile per la nostra autonomia speciale e impedisce la programmazione di nuovi programmi pluriennali mentre dovrebbe accadere l'opposto».


Il presidente di "Eremo" Romano Verani ha poi aggiunto: «L'iniziativa dell'Azienda sanitaria è in totale contraddizione e non c'è un vero risparmio».
La delegazione consiliare si è poi spostata a "Villa S. Pietro", dove ha incontrato i responsabili della struttura, la dottoressa Vilma Longhi e il dottor Stefano Debiasi. Anche in questo caso c'è molta preoccupazione per i posti di lavoro che i tagli potrebbero mettere in discussione.

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