È il cardiologo Gerosa il nuovo trentino dell'anno
Sono stati resi noti questa mattina i vincitori delle varie sezioni dell'iniziativa organizzata dalla rivista Uomo città territorio volta a premiare "chi si è distinto per serietà, disponibilità, generosità, portando lustro al territorio". Il "trentino dell'anno" è il cardiologo Gino Gerosa (nella foto). Ecco gli altri premiati
Sono stati resi noti questa mattina i vincitori delle varie sezioni dell'iniziativa organizzata dalla rivista Uomo città territorio volta a premiare "chi si è distinto per serietà, disponibilità, generosità, portando lustro al territorio". Il "trentino dell'anno" è il cardiologo Gino Gerosa.
Gino Gerosa è nato a Rovereto, si è laureato in Medicina e Chirurgia a Verona specializzandosi in Cardiochirurgia. Ha lavorato a Londra per due anni sotto la guida del professor Donald Ross. Rientrato in Italia ha lavorato all’Ospedale di Verona. Nel 2000 diventa professore associato di Cardiochirurgia presso la facoltà di Medicina di Padova e nel dicembre 2001 esegue il primo intervento in Italia di rivascolarizzazione miocardica a cuore battente attraverso l’endoscopia con il sistema robotico. Nel marzo 2002 effettua la prima applicazione clinica di trapianto di cellule staminali autologhe prelevate dallo stesso paziente e iniettate nel cuore a torace aperto come terapia per l’insufficenza cardiaca post-ischemica. Nel 2003 esegue il primo trapianto in Italia di cuore artificiale Incor 1. Nel 2004 esegue il primo intervento in Italia utilizzando un sistema robotico per il trattamento della fibrillazione atriale isolata. Nel febbraio 2003 diventa Direttore del Centro di Cardiochirurgia “V.Gallucci” dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova.
Sarà premiato domenica prossima. Un riconoscimento finirà pure al giovane baritono Giulio Mastrototaro (Un personaggio per il futuro), a Sergio Giovanazzi (Una vita per la cultura e la conoscenza), alla Fai (associazione per la collettività), a Ferdinando Tonon (Una testimonianza della storia). Nella categoria "In loving memory" si ricorderà Paola de Manincor.