Provincia, medici e sciopero: si punta al taglio del 5% degli stipendi
La Provincia si prepara all'incontro decisivo con i medici, che proprio ieri hanno eletto il nuovo vertice. Nei prossimi giorni, come ha chiarito in giunta provinciale l'assessore Donata Borgonovo Re, ci sarà un nuovo vertice con i sindacati degli ospedalieri per cercare di proporre una nuova versione della finanziaria, in particolare sulle regole, oggi molto severe, relative al turn over, e alla revisione, ma non cancellazione, del sacrificio chiesto ai medici per quanto riguarda la parte variabile del salario annuo. Sul turn over si dovrebbe arrivare a un'applicazione flessibile delle regole, per aggirare il blocco secco al fine di favorire la continuità del servizio sanitario. Sui tagli si sta studiando un modo, una sorta di modello Icef per i medici, che possa ridurre i tagli per chi ha un reddito inferiore.
Secondo i dati relativi ai salari 2013 dei medici dirigenti tentini (1.067 in totale), a seconda dei diversi scaglioni di reddito medio e di premio variabile medio, il taglio lordo sarebbe in tutti i casi inferiore al 5% annuo, e in valore assoluto pari a un massimo di 626 euro lordi al mese per coloro, sono stati 112 nel 2013, che hanno guadagnato in media 156.000 euro (cui si aggiungono 22.000 euro medi lordi di premio variabile nel 2013) pari a un taglio lordo del 4,9% circa (il taglio netto si aggira attorno ai 300-400 euro al mese, e scende quindi al 2-2,2% circa). Il sacrificio lordo si attesta circa sempre attorno al 4% lordo, e, in valori assoluti, su premi che nella fascia più bassa (87.000 euro lordi annui medi) nel 2013 erano arrivati a 3.000 euro, pari a circa 300 euro lordi al mese e 150-200 euro netti al mese.
Tra le ragioni addotte dalla Provincia per chiedere un sacrificio, temporale va detto, ai medici c'è stata anche quella delle cosiddette retribuzioni speciali, ovvero la quota di salario aggiuntivo alle regole nazionali che derivano dalle norme provinciali in materia di medici. Secondo i dati ufficiali, per i primari la quota annua lorda che deriva dalla cosiddetta retribuzione speciale è di circa 18.000 euro in più dei colleghi italiani, mentre per i dirigenti medici un gradino sotto è di 10.700 euro. Per i dirigenti sanitari non medici si passa a 17.000 euro in più per chi dirige strutture complesse a 11.700 per chi ha un inquadramento inferiore. In generale, sui 1.067 medici, ce ne sono tre che nel 2013 tra salario fisso e variabile hanno guadagnato meno di 80.000 euro, 474 vanno tra gli 80 e i 100.000 euro lordi l'anno, 589 superano in media i 100.000 euro lordi. In pratica, il 97% dei medici in Trentino guadagna più di 80.000 euro lordi annui.
Sempre nel 2013 la libera professione ha complessivamente portato, secondo le prime stime, 6 milioni di euro ai medici che l'hanno potuta esercitare. Se si guardano gli scaglioni, due medici nel 2013 hanno potuto portare a casa oltre 100.000 euro lordi annui attraverso la libera professione, in 7 hanno introitato 70.000 euro, in 14 più di 50.000 euro, in 38 oltre 30.000 euro. Molti medici non hanno esercitato la libera professione che, pure, in Trentino, va detto, è molto inferiore rispetto a quanto accade nel resto d'Italia, grazie all'impegno dei medici stessi nell'ambito del servizio pubblico.