Gino Paoli interrogato sui due milioni in Svizzera
È stato secretato l'interrogatorio di Gino Paoli, il cantautore genovese accusato dalla procura genovese di aver evaso 800 mila euro trasferendo su una banca svizzera 2 milioni di euro. I pubblici ministeri Nicola Piacente e Silvio Franz hanno interrogato Paoli nella caserma della Guardia di finanza a Genova per circa un'ora.
L'inchiesta su Paoli è nata intercettando i 'protagonisti' della vicenda sulla maxi truffa ai danni di banca Carige.
L'interrogatorio era stato fissato per il 2 marzo, ma Paoli aveva presentato un certificato medico per una indisposizione.
Gino Paoli ha incontrato i magistrati genovesi con l'assistenza del penalista Andrea Vernazza e alla presenza dell'avvocato fiscalista Francesco Illuzzi che cura gli interessi fiscali del cantautore genovese. Dall'interrogatorio, secretato dai pubblici ministeri, sono emerse alcune fonti di prova che sarebbero utili all'indagine.
L'indagine che riguarda Paoli è nata da una costola dello scandalo sulla truffa a banca Carige che portò in carcere, tra gli altri, anche il commercialista Andrea Vallebuona, ex braccio destro dell'allora presidente della Banca Giovanni Berneschi, al quale lo stesso cantautore si rivolse per far rientrare 2 milioni al nero trasferiti su un conto aperto in una banca svizzera.
Durante le intercettazioni ambientali, utilizzate dalla procura durante l'indagine su Carige, lo stesso Paoli viene sentito mentre discute del 'rimpatrio' del denaro "senza doverlo scudare".