L'Aquila, l'auditorium di Renzo Piano non torna alla Provincia di Trento

di Domenico Sartori

"La Provincia di Trento lo ha già donato al Comune de L'Aquila e di certo non lo rivuole indietro". Il dirigente del Servizio prevenzione rischi della Provincia, ingegner Cesarini Sforza, ha oggi smentito quello che a molti è parso nient'altro che un ben costruito pesce di aprile: la notizia, lanciata da un giornale locale online, del prossimo smontaggio della struttura, realizzata in legno, per poi rimantarla in Trentino.

L'auditorium, pagato dalla Provincia di Trento (è costato 6,7 milioni di euro) e progettato dall'archistar Renzo Piano, è stato inaugurato nell'ottobre 2012 alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il dono fatto dalla Provincia in seguito al terremoto del 2009, è stato da subito accompagnato da polemiche, dubbi sull'assegnazione dell'appalto (i lavori furono aggiudicati all'impresa Collini) e sulla localizzazione nel Parco del Castello dell'Aquila. Italia Nostra l'ha considerata un'"aggressione" al territorio. Fu poi lo stesso Piano a spiegare che l'edificio era "provvisorio". Da qui la bufala sul prossimo smontaggio.

"Dopo l'inaugurazione, fu fatta la donazione, firmata dall'allora presidente Dellai" ricorda l'ingegner Cesarini Sforza "il Comune de L'Aquila non ha ancora intavolato catastalmente in bene, ma l'ha affidato ad una società musicale che organizza la stagione concertistica. Non è assolutamente vero che la Provincia di Trento intende riprenderselo. Teoricamente, è possibile smontare la parte in legno, è un prefabbricato. Ma l'operazione non sarebbe indolore. Per rimontarla altrove si dovrebbero realizzare le fondazioni in calcestruzzo con gli oscillometri antisismici, con i relativi costi".

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