Medici di medicina generale esclusi dello screening
I medici di medicina generale contestano la modalità con cui è iniziato il programma di screening cardio 50 e soprattutto il fatto di non essere stati coinvolti. La Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) di Trento prende atto dell’avvio del nuovo screening ma, si legge in un comunicato, «dispiace rilevare come tale progetto, condivisibile nel fine di identificare precocemente i pazienti ad alto rischio cardio-vascolare, sia stato elaborato e messo in atto senza la benché minima condivisione con la medicina generale, disciplina centrale per la promozione della prevenzione individuale».
La mancata comunicazione dell’avvio della campagna di cui i medici sono venuti a conoscenza dalla stampa o dai pazienti stessi amareggia la categoria.
«Crediamo che progetti simili possano avere successo solo se costruiti insieme dai medici di medicina generale e dall’Azienda sanitaria, come è stato fatto con successo in altre regioni. Crediamo che uno screening che non preveda un’esclusione a priori dei pazienti già identificati come ad elevato rischio cardio-vascolare (informazione spesso già registrata nelle nostre cartelle cliniche), ma soprattutto che non abbia previsto in fase progettuale un percorso diagnostico-terapeutico condiviso, difficilmente possa garantire al cittadino un corretto ed omogeneo percorso di valutazione e di cura.
Ci dispiace che, ancora una volta, la medicina generale trentina che avrebbe potuto dare al progetto un valido supporto sia clinico sia scientifico, per esempio tramite la Scuola di medicina Generale, sia stata esclusa da un progetto che la avrebbe dovuta vedere protagonista e senza la collaborazione della quale, abbiamo paura, la campagna di “screening” sarà destinata a un insuccesso".