Sanità, la Cgil contesta il premio di 40mila euro al direttore dell'Apss
«A noi sembra evidente che ci siano due modalità comportamentali, valutative e politiche opposte, si riconoscono benefici a chi dirige e sacrifici a chi opera tutti i giorni in prima linea». Lo afferma in una lettera inviata all’assessore provinciale alla Salute, Donata Borgonovo Re, la segretaria della Fp Cgil Sanità del Trentino, Gianna Colle, in merito al premio sui risultati di 40.000 euro assegnato al direttore generale dell’Azienda provinciale sanitaria, Luciano Flor.
«Decisione sicuramente legittima ma del tutto inopportuna - prosegue Colle - vista la situazione generale e il taglio delle risorse effettuato sul bilancio del Servizio sanitario provinciale». Nella lettera, la sindacalista ricorda come siano stati gli operatori della sanità, i lavoratori, «che nonostante la carenza di personale, le mancate sostituzioni, i carichi di lavoro aumentati, hanno garantito un alto livello assistenziale, hanno garantito alla popolazione trentina una sanità efficiente ed efficace. Ma tutto questo senza alcun riconoscimento. Subendo il blocco dei contratti, subendo il blocco della contrattazione integrativa, subendo il blocco della contrattazione orizzontale e verticale (fasce retributive) del vecchio contratto». «A noi sembra evidente - conclude la segretaria di Fp Cgil - che ci siano due modalità comportamentali, valutative e politiche opposte, si riconoscono benefici a chi dirige e sacrifici a chi opera tutti i giorni in prima linea».
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