Dopo la marcia delle educatrici riaperto il confronto sui nidi
Il primo risultato, per quanto riguarda gli asili nido, è stato ottenuto, scrive in una nota la FP Cgil: la Provincia ha finalmente riaperto un tavolo di confronto. Ha dunque avuto effetto la manifestazione dello scorso 13 maggio, che si era svolta in piazza Dante, aveva coinvolto qualche centinaio di persone tra educatrici, mamme e personale e si era conclusa sulle scale dell'atrio della Provincia. Qui si era chiesto alla dottoressa Ferrario di convocare il tavolo con le parti sindacali per dare risposte riguardo alla previsione di "ridurre il costo di produzione a bambino" nei servizi socio-educativi. Il 12 giugno le organizzazioni sindacali sono state convocate al Dipartimento della conoscenza. Si apre dunque il confronto su: rapporto tra numero di educatori e numero di bambini, dotazione di personale ausiliario e spazi minimi a disposizione di ogni bambino.
«La nostra mobilitazione di maggio è servita - spiega Regina Bertolini di Fp Cgil - abbiamo ottenuto l'apertura ufficiale di un confronto». Il dottor Roberto Ceccato - responsabile del Servizio infanzia e istruzione del primo grado della Provincia - ha detto nel corso dell'incontro che non esiste ancora un documento ufficiale del tavolo di lavoro istituito tra Provincia e Consiglio delle autonomie locali quasi tre anni fa. Ha però detto che tale tavolo ha lavorato per rendere i parametri esistenti meno rigidi, al fine di venire incontro alle richieste fatte dalle amministrazioni comunali e dalle cooperative del settore. «Di fatto dunque - spiega ancora Bertolini - abbiamo avuto la conferma che le notizie ufficiose che avevamo erano fondate. Gli enti gestori, infatti, hanno richiesto una revisione delle disposizioni normative per non incorrere continuamente in deroghe per svolgere il servizio, coi conseguenti aggravi burocratici».
Il confronto è appena all'inizio: «Quello di venerdì è stato solo il primo incontro: la Provincia ha ammesso che i parametri sui quali lavorerà la commissione (1 educatrice ogni 6 bambini da 1 a 12 mesi; 1 educatrice ogni 8 bambini dai 12 ai 24 mesi e 1 ogni 10 bambini dai 24 ai 36 mesi) sono penalizzanti rispetto agli attuali; ha quindi chiesto ai sindacati di fare delle proposte. Fp Cgil, pur disponibile a proporre idee per rendere maggiormente competitiva l'offerta e difendere la qualità, si è dichiarata fermamente contraria all'aumento dei parametri educatrice - bambino».
Altro punto in discussione riguarda il personale ausiliario: la Provincia ha stabilito il parametro di 1 lavoratore oltre al cuoco ogni 20 bambini, rispetto all'attuale che prevede 1 lavoratore oltre al cuoco ogni 15 bambini.
Sul tema degli spazi, ovvero dei metri quadrati minimi per ogni bambino, è emerso che la Provincia intende rimodulare il dato prendendo in considerazione gli spazi effettivamente vissuti dal bambino. Oggi vengono infatti considerate anche le superfici a disposizione del nido (ad esempio i guardaroba). «Il dato che dovrebbe emergere - spiega Bertolini - dovrebbe essere il "netto" rispetto al "lordo" calcolato fino a oggi; i metri dunque si ridurrebbero ma sarebbero effettivi. Ci riserviamo comunque di fare le nostre considerazioni una volta che ci saranno comunicati gli esiti del lavoro».
Il dottor Ceccato ha affermato che è intenzione della Provincia applicare i nuovi parametri dall'anno educativo 2016/2017. «Da parte nostra abbiamo replicato che i tagli vanno fatti in altri settori e non nei servizi socio-educativi».