Snervati dal rumore della ferrovia «Nessuno tutela la nostra salute»
Da anni protestano contro l'inquinamento acustico prodotto dai convogli ferroviari, rumori assordanti che entrano nelle case di chi abita intorno a via Lavisotto. Anche se le ripetute richieste di intervento avanzate a enti pubblici e ferrovie per ora non hanno prodotto la quiete sognata, i cittadini di Cristo Re non si danno per vinti e tornano a ribadire le loro ragioni chiedendo l'intervento del difensore civico. In una lunga nota - sottoscritta da Emanuela Varisco, Fabio Cunego (Comitato Cristo Re) e Adriano Rizzoli (Nimby Trentino) - si torna a descrivere una situazione insostenibile, anzi assordante.
Il problema è legato al transito di 200 convogli al giorno a cui ora si aggiunge anche il Minuetto. «Non mortificati abbastanza dalla violenza acustica - scrivono - da un certo tempo, si constata e subisce la presenza quotidiana di locomotive a gasolio, all'anagrafe Minuetto, che dalle 4,15 del mattino (proseguendo a tutte le ore della giornata e fin oltre le ore 24) sostano dinnanzi alle abitazioni civili, frontali allo scalo Filzi, sfiatando/scaricando (rumorosamente) gasolio, classificato cancerogeno per l'uomo)».
Nonostante ripetute promesse di ridurre l'inquinamento acustico attraverso barriere antirumore, l'intervento non è mai stato realizzato «alla luce delle previsioni urbanistiche riguardanti l'interramento della ferrovia». Una previsione urbanistica che, forse, sarà realizzata non prima di una ventina d'anni.
Gli abitanti, che hanno investito del problema attraverso un esposto anche la procura della Repubblica, ovviamente non sono disposti ad attendere così a lungo. Comitato Cristo Re e Nimby invitano Comune e Provincia ad agire: «Si denuncia - si legge nella nota - nuovamente lo stato dell'arte sofferto in via Lavisotto e ci si chiede come la Provincia autonoma di Trento non intervenga a riguardo, ma anzi avvalli, simili condizioni di invivibilità anche alla luce degli accordi, del dicembre 2014, con Trenitalia che vedono un rinnovo contrattuale per il trasporto ferroviario regionale pari ad euro 21,5 milioni, con un risparmio (si dice) di euro 2,8 milioni che verranno utilizzati per risolvere finalmente la questione delle barriere antirumore nell'area che va dalla stazione a via Lavisotto.
Si chiede al sindaco di intervenire a tutela della salute pubblica, ponendo fine a tali comportamenti discriminatori. Gli si chiede di mettere in atto un lavoro in sinergia tra le istituzioni come accaduto per la Torre Civica che dovrebbe valere tanto quanto la sua popolazione civica». Infine «si auspica ogni possibile, ulteriore e utile intervento da parte del difensore civico che possa andare oltre ad una prima e necessaria raccolta di informazioni sia per quanto attiene alla questione inquinamento acustico e all'ulteriore questione Minuetto a gasolio».