Il Papa: i muri cadranno, vescovi colpevoli sugli abusi
I muri anti-immigrati che «non sono la soluzione» e «presto o tardi cadranno». La riforma della nullità matrimoniale che «non è un divorzio cattolico». Gli abusi sessuali da considerare «un sacrilegio» e sui quali hanno colpe anche i vescovi che «hanno coperto». Il desiderio di andare in Cina, perché «amo quel popolo». Sono tanti i temi toccati da papa Francesco sull’aereo che lo ha riportato da Filadelfia a Roma. In cui non lesina anche uno stoccata al sindaco di Roma Marino: «Non l’ho invitato io a Filadelfia, chiaro?». E rifugge dall’idea della facile popolarità: «Io una star? Il titolo del Papa è servo dei servi di Dio». «Sapete come finiscono i muri: tutti i muri crollano, oggi, domani o dopo cento anni. Non è questa la soluzione», risponde il Pontefice sulle barriere di filo spinato in Europa contro l’arrivo dei profughi. «I muri non sono la soluzione - ripete -. Il problema rimane, ma con più odio». Dinanzi alla «crisi migratoria», «la più grave dall’ultima guerra», «in questo momento l’Europa è in difficoltà, è vero. Dobbiamo essere intelligenti - sottolinea Bergoglio -, viene tutta quell’ondata migratoria, e non è facile trovare soluzioni. Ma con il dialogo i Paesi devono trovarlo. I muri non sono la soluzione. Invece i ponti lo sono. Sempre».