Insegnano ai figli come spacciare droga: 25 arresti nel Napoletano
«La nonna sta aspettando. Fai presto!». E, poi: «non fare rumore, non aprire a nessuno». Consigli di genitori premurosi rivolti ai figli? Niente affatto. Sono «pezzi» di «lezioni di spaccio» impartite dai genitori ai figli.
L’operazione condotta dai carabinieri e che ha portato in provincia di Napoli all’esecuzione di 25 misure cautelari per spaccio di droga ha fatto emergere - attraverso le intercettazioni - anche le indicazioni che due coniugi di Torre del Greco (Napoli) davano a quattro figli, tre dei quali minori, per spacciare la droga presso alcuni clienti e nello stesso tempo eludere i controlli delle forze dell’ordine. «Pure quando veniamo noi, vedi sempre - è un altro consiglio - da dentro all’occhio magico, se è il caso butta dentro il bagno».
In una delle intercettazioni emerge anche che padre, madre e due figli minori viaggiano in auto per rifornire gli spacciatori del Cilento, in provincia di Salerno, in particolare. Parlano tra di loro di stupefacenti e fanno nascondere la droga ai figli. Quando dialogano tra loro gli adulti usano un linguaggio anch«esso criptico e definiscono la droga «magliette rosa», «giubbini» e pezzi di auto.
L’indagine ha consentito di ricostruire 37 episodi di trasporto e cessione di stupefacenti, realizzati dall’organizzazione sgominata oggi dai carabinieri di Torre del Greco che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli, e il cui motore erano proprio i genitori dei quattro figli: 14 le persone finite in carcere, 8 ai domiciliari mentre per altre tre è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio di sostanze stupefacenti le accuse contestate. Le indagini, condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, hanno consentito di documentare l’esistenza dell’organizzazione finalizzata all’acquisto e al trasporto di ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana nonchè all’immissione sul mercato locale e su quello dei comuni della provincia di Salerno, in particolare località balneari dell’area cilentana, dove il sodalizio poteva disporre di una fitta rete di spacciatori, tra i quali anche titolari di ristoranti, bar e locali di intrattenimento.
Individuati i canali di approvvigionamento della sostanza, costituiti da fornitori legati ai «clan di camorra Giontadi Torre Annunziata e Falanga di Torre del Greco». Cinque persone sono state arrestate in flagranza nel corso delle indagini per singoli episodi di detenzione e spaccio.