Ecco tutti gli stipendi dei manager pubblici Medici al top, i presidi sempre meno ricchi
Tra i dirigenti che fanno capo al sistema Provincia, chi guadagna di più sono i medici. Professionisti in grado di salvare vite umane e quindi con responsabilità elevatissime. I dirigenti dell’amministrazione di piazza Dante, invece, sono remunerati meglio di chi guida gli istituti scolastici. È questo, in sintesi, il quadro che emerge dalla pubblicazione dei redditi 2014 dei dipendenti provinciali. Quest’anno, per la prima volta, sul sito dell’Azienda sanitaria, sono state pubblicate accanto alle retribuzioni dei medici ospedalieri per l’attività svolta all’interno del servizio sanitario pubblico, quindi pagate dalla Provincia, anche le retribuzioni dovute allo svolgimento della libera professione, fornendo il dato complessivo.
Un dato che ricorre per tutti i dirigenti pubblici - Provincia, medici e dirigenti scolastici - è una generale riduzione dei compensi (non ci sono stati aumenti contrattuali), per i dirigenti scolastici c’è addirittura un calo. E nessun dirigente scolastico ha superato i 100 mila euro lordi l’anno, una soglia questa che è stata invece raggiunta da ben 32 dirigenti della Provincia e quasi tutti i dirigenti dell’Azienda sanitaria (medici e dirigenti amministrativi).
Naturalmente poi ci sono variazioni, da un anno all’altro, fra i singoli dirigenti legate a promozioni o retribuzioni di posizione o di risultato mutati, che possono fare anche una notevole differenza sul compenso.
Un’altra novità nella pubblicazione sul sito della Provincia delle retribuzioni dei dirigenti pubblici è stata quest’anno anche la presenza dei rimborsi spese che sono stati pagati ai singoli dirigenti e che in alcuni casi arrivano a cifre considerevoli. Basti dire che il dirigente del Servizio lavoro, Sergio Vergari, ha ricevuto un rimborso spese nel 2014 di 17.600 euro, e Gianpaolo Pedrotti, capo ufficio stampa della Provincia, secondo più pagato tra i dirigenti, nel 2012 aveva ottenuto oltre 11.300 euro di rimborsi spese e nel 2014 ha ricevuto oltre 4.500 euro.
Il numero uno dell’Azienda sanitaria, Luciano Flor, ha preso 196 mila euro nel 2014, piazzandosi al secondo posto tra i dirigenti. Preceduto solo dal primario del pronto soccorso Ramponi, se si considera unicamente la retribuzione come medico ospedaliero. In Provincia invece il direttore generale Paolo Nicoletti riesce a spuntarla non di molto su Gianpaolo Pedrotti e si conferma al primo posto tra i manager di piazza Dante.
Tra i dati pubblicati dalla Provincia c’è anche l’analisi delle retribuzioni per posizione o figura. Sul podio stanno nell’ordine, come si evince da quanto detto, il dirigente generale, il caporedattore dell’ufficio stampa e il dirigente. A seguire arrivano i piloti di elicottero, i ricercatori di terza fascia, il direttore di divisione, il ricercatore di seconda fascia e il responsabile tecnico. Vediamo i dettagli.
I MANAGER PROVINCIALI
I dirigenti in ascesa dell’«era Rossi» in Provincia, a giudicare dalle variazioni dei compensi economici da un anno all’altro (2013-2014), sono indubbiamente Luca Comper, che è stato promosso dal nuovo governatore dirigente generale del Dipartimento organizzazione, personale e affari generali; e poi Giovanni Gardelli, dirigente dell’Unità di missione strategica «Sviluppo della riforma istituzionale».
Comper ha spiccato il volo passando in un anno (vedi tabella) da circa 96 mila euro a oltre 135 mila euro lordi annui. Ma analogo incremento è toccato a Gardelli, che non è neppure un dirigente generale, perché non è a capo di un dipartimento, ma ha comunque un compenso da top manager provinciale con i suoi 128 mila euro, mentre prima si fermava sotto i 100 mila come «normale» dirigente di servizio.
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Al primo posto della classifica dei dirigenti provinciali si conferma il direttore generale Paolo Nicoletti con una retribuzione di 169.000 euro nel 2014, che paradossalmente però è un bel po’ inferiore rispetto a quanto aveva ricevuto nel 2012, quando non era ancora direttore generale, ma aveva raggiunto i 180.000 euro. Ad alzare lo stipendio erano state allora le «altre voci accessorie» per 31 mila euro, perché il dirigente aveva incarichi in società provinciali che ora non ha più.
Al secondo posto sul podio, subito dietro il direttore generale, si conferma Gianpaolo Pedrotti, capo ufficio stampa della giunta provinciale, che l’anno scorso ha ricevuto una retribuzione di 154.398 euro, a cui vanno aggiunti 4.592 euro di rimborsi spese. Si tratta comunque di una retribuzione in calo soprattutto rispetto al 2012, quando Pedrotti aveva avuto un compenso di 161 mila euro e ben 11.311 euro di rimborsi spese, tra i più altri rimborsi spese pagati ai dirigenti provinciali.
Al terzo posto c’è Livia Ferrario, dirigente generale del Dipartimento della conoscenza, con 150.104 euro, una retribuzione sostanzialmente stabile da quando è dirigente generale, prima era a capo del Dipartimento salute e solidarietà sociale. Appena dietro di lei ma sotto la soglia del 150 mila euro ci sono altri due dirigenti generali, Silvio Fedrigotti (Dipartimento salute) e Roberto Bertoldi (Protezione civile).
Sono 32 i dirigenti provinciali che superano la soglia dei 100 mila euro l’anno, lo stipendio più basso è quello di Ilaria Viola, responsabile dell’incarico «supporto in materia di territorio e foreste», che guadagna un mo’ meno i 70 mila euro.
MEDICI: LA LIBERA PROFESSIONE CAMBIA LA TOP TEN
Se si prendesse in considerazione solamente lo stipendio incassato per il lavoro dipendente presso l’Azienda sanitaria lo scettro del comando nella classifica dei più pagati spetterebbe al capo alla medicina e chirurgia d’urgenza, il dottor Claudio Ramponi, responsabile appunto di tutti i Pronto soccorso della provincia. A lui, nel 2014, l’Azienda ha versato 204.314 euro. L’unico ad aver sfondato, con la sola attività istituzionale, quota 200 mila. Il suo stipendio è più alto anche di quello del direttore dell’Azienda sanitaria Luciano Flor, fermo in quell’anno a quota 195.999. Tutte retribuzioni lorde, queste come le altre che saranno elencate in seguito, al lordo anche dei contribuiti previdenziali e assistenziali a carico dei dirigenti.
Analizzando sempre l’ipotetica classifica, va detto però che le entrate del dottor Ramponi si fermano allo stipendio in quanto alla voce libera professione figurano poco meno di 3 mila euro.
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La classifica reale dei «Paperon de Paperoni» della sanità trentina che quest’anno, per la prima volta, ha reso noti anche le cifre della libera professione, vede quindi al primo posto il neurochirurgo veronese primario di neurochirurgia al S. Chiara, Franco Chioffi. In totale, tra attività istituzionale (176.939) e libera professione (93.646 - record assoluto per i professionisti dell’ Azienda sanitaria trentina), gli introiti complessivi raggiungono 270.585 euro.
Dietro a lui l’ex capo del dipartimento materno infantile oggi a capo dell’Ordine dei medici, Marco Ioppi. Sommando le due voci l’ex primario di ginecologia a Rovereto ha incassato 252.850 euro. Al terzo posto, sempre analizzando la somma delle due voci, Cornelio Bertagnolli, primario di medicina all’ospedale di Cles che ha percepito in tutto 237.152 euro.
Al quarto posto, grazie all’elevato importo della libera professione (91.552), il primario del reparto di otorinolaringoiatria di Rovereto, Giuseppe Nicolò Frau, che in totale ha percepito 233.106 euro. Al quinto posto il primario di oncologia del S. Chiara, Enzo Galligioni, che ha un trattamento economico legato all’attività istituzionale di 182.809 euro ai quali vanno aggiunti 44.573 euro di libera professione. Molto richiesto in libera professione anche il responsabile di reumatologia, Giuseppe Paolazzi che allo stipendio di 146.770 euro aggiunge 77.562 euro per le visite private. Nella classifica di chi incassa di più figura anche Franco Nicolodi, ginecologo, già primario a Cles da poche settimane in pensione. In totale a lui sono andati 223.682 mila euro, 172.721 euro per l’attività istituzionale e 50.961 mila euro.
Nella top ten figura poi l’otorinolaringoiatra Cesare Grandi che tra libera professione e attività istituzionale ha incassato 214.336 euro.
Tra le donne che figurano nella lista dei dirigenti, e sono una minima parte rispetto ai colleghi maschi, nessuna supera i 200 mila euro sommando attività istituzionale e libera professione. Si avvicina la ginecologa, ex primario dell’ospedale di Cavalese oggi in pensione, Bruna Zeni, con 193.119 euro (di questi 38.926 in libera professione), e dietro a lei Nunzia Mazzini, a capo della riabilitazione del Villa Rosa, che arriva a 189.476. Lontane altre primarie come Annunziata Di Palma 164.493 o Costanza Giannelli 140.793 in quanto, per scelta personale, non effettuano attività in libera professione.
Analizzando i soli redditi per attività istituzionale (gli altri negli anni scorsi non erano disponibili) non si notano grandi differenze rispetto al 2013, anche se c’è una leggera tendenza all’aumento.
PRESIDI MENO RICCHI
È stato Alberto Tomasi, fino allo scorso anno dirigente scolastico del liceo scientifico Da Vinci e oggi in pensione, il preside più pagato del Trentino nel 2014. Grazie all’anzianità di servizio e alla tipologia di scuola da lui guidata, e in minima parte alla retribuzione di risultato e ai compensi per gli esami di stato, la sua retribuzione annua lorda è stata di 95.492 euro.
Dietro a lui Mario Turri, oggi dirigente scolastico del liceo Russel di Cles e lo scorso anno alla guida del liceo linguistico di Trento, che ha percepito una retribuzione annua di 94.356. Terzo posto, con 93.796, per Matilde Carollo, da anni dirigente del liceo Rosmini di Trento.
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Va detto che per quanto riguarda i dirigenti scolastici le retribuzioni oscillano tra i 76 e i 95 mila euro e che molto dipende dall’anzianità di servizio e anche la tipologia dell’istituto che guidano. Per quanto riguarda la retribuzione di risultato, questa per il 2014 è stata uguale per tutti i dirigenti. Si tratta di 2.116 euro, una cifra decisamente più bassa degli oltre 7 mila euro che erano stati erogati nel 2012. Un calo che ha pesato sulla retribuzione finale di tutti i dirigenti considerato che, rispetto a qualche anno fa, coloro che sono stati chiamati a guidare i vari istituti (alcuni più di uno) hanno dovuto fare i conti con un calo di circa 5 mila euro sullo stipendio. Infine c’è il compenso per gli esami di stato che è di 1.240 euro.
Continuando con la classifica al quarto posto figura Lorenzo Biasiori, dirigente scolastico dell’istituto «La Rosa Bianca» di Cavalese. A lui sono stati erogati 93.142 euro. Seguono a ruota Crescenzo Latino, dirigente scolastico distaccato al dipartimento dell’istruzione con l’incarico di responsabile dell’educazione degli adulti e dei corsi serali per la Provincia con 92.989 euro. Poi Lidio Miato, ex dirigente di «Pergine 1» e oggi a Revò, in val di Non con 92.420 euro, Paolo Dalvit, a capo dell’istituto Buonarroti di Trento con 92.215 euro e Laura Zoller, dirigente scolastico in servizio all’Iti Marconi di Rovereto, con 91.842 euro. A seguire Manuela Broz, dirigente dell’istituto comprensivo di Villa Lagarina, con 91.284 euro e Maria Silva Boccardi, oggi alla guida del liceo linguistico cittadino e in precedenza dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Trento 2, con 90.593 euro.