Cariche e lacrimogeni a Mattarello I No Tav bloccano la trivella per la seconda volta
Alle Novaline forze dell'ordine sempre in assetto antisommossa
AGGIORNAMENTO - Gli attivisti No Tav, anche quelli che nelle scorse ore hanno bloccato la trivella, si sono dati appuntamento a Mattarello per un'assemblea e, probabilmente, per decidere le prossime azioni.
Un folto numero di attivisti No Tav, oltre duecento persone, si è dato appuntamento questa mattina all'alba a Mattarello, per salire poi verso le Novaline e fare un corteo di protesta. Ad attenderli, come sempre, un nutrito numero di forze dell'ordine. E quello che, come definito sui social network, doveva essere un «assediogioioso» si è trasformato in un paio d'ore di alta tensione.
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Come riferiscono fonti e siti vicini al movimento No Tav, «Questa mattina alle 6.30 gli attivisti trentini si sono trovati a Mattarello per un assediogioioso all’ingresso del cantiere per la costruzione del Tav alle Novaline. Numerose persone hanno presidiato i due diversi accessi al cantiere, con l’intento di impedire che la trivella per i sondaggi geognostici non entrasse nuovamente in funzione. Due cordoni di attivisti hanno sfondato i blocchi di polizia ci sono state cariche e lancio di lacrimogeni. Il sondaggio della trivella è stato quindi bloccato per la seconda volta. Gli attivisti No Tav sono riusciti a circondare il cantiere e una persona si è arrampicata sulla trivella, un'altra sul tetto di un furgone e altre sono arrampicate sulle recinzioni. La polizia ha caricato e sparato lacrimogeni per allontanare i manifestanti dal cantiere che ora sono tutti sulla strada per esprimere solidarietà ai ragazzi che stanno bloccando la trivella». Intorno alle 10 la situazione è tornata alla tranquillità. I manifestanti, tramite i vari gruppi su Facebook, hanno lanciato un appello ad altri attivisti affinché raggiungano la Novaline per dare man forte nella protesta.
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