Più pattuglie in divisa e in borghese
Dal sobborgo alla città - ma nemmeno le valli si salvano - in queste settimane si sta assistendo ad una nuova ondata di furti. Sia ai danni di attività commerciali, con effrazioni a volte solo tentate, ma anche di abitazioni private. Soltanto nel fine settimana, per restare ad alcuni casi denunciati - tra Povo, Gardolo e Martignano - sono una decina gli appartamenti «visitati» dai ladri. Trovare la propria abitazione svaligiata è un'esperienza terribile. Chi subisce un furto, oltre a perdere oggetti e ori cari, sente la propria intimità violata e prova un comprensibile senso di vulnerabilità e paura. I cittadini si sentono meno sicuri.
Nella maggior parte dei casi i colpi sono stati messi a segno poco dopo l'imbrunire, tra le 17 e le 19. Proprio in questa fascia oraria, dunque, si concentrerà un ulteriore rafforzamento dei controlli e da parte delle forze dell'ordine, già intensificati in occasione delle feste natalizie, con pattuglie in borghese ma anche in divisa. «Intanto bisogna dire che i furti in casa e quelli in esercizi commerciali sono diversi per il tipo di aggressione al bene e le modalità. - spiega il vicequestore Salvatore Ascione - Quelli in abitazione, ovviamente, destano maggiore preoccupazione, sia per i cittadini che per noi. Per questo aumenteremo le pattuglie serali, sia con personale in divisa che in borghese», assicura.
Ma chi c'è dietro le razzie di questi giorni? Nel caso di Povo la «firma» trovata sulle finestre - un piccolo foro realizzato con un trapano elettrico - dice che si tratta della stessa mano. Ma altrove le modalità di effrazione sono state diverse. Una prima cartina al tornasole per capire chi sono i criminali che ripuliscono le abitazioni è quello di vedere chi sono i soggetti arrestati in questi giorni. È chiaro che in azione non c'è un'unica banda organizzata, ma piuttosto piccoli gruppi, composti sia da soggetti locali che da pendolari del crimine arrivati da fuori e in cerca di denaro e gioielli facili da piazzare. «Pochi giorni fa la volante ha arrestato per resistenza a pubblico ufficiale ma anche per il tentato furto in una fioreria di via Rosmini un 43enne trentino, trovato in possesso di un piccone. È certo che non fosse da solo, ma vi sono indagini in corso per capire quanti furti siano attribuibili a lui». Qualche giorno prima, sempre la squadra volante, grazie alla preziosa collaborazione di un 24enne kosovaro, aveva invece denunciato un giovane che rubava sulle automobili». La settimana prima, un 33enne albanese, era invece caduto da un'abitazione al primo piano in via Gorizia dove tentava di rubare ed era stato arrestato dalla polizia.
Di due giorni fa, invece, la notizia dell'arresto da parte dei carabinieri di un bulgaro con le dita abrase che aveva compiuto una serie di furti in abitazioni delle valli di Non e Sole. Sulla scorta di indagini del passato si può pensare alla presenza di alcune persone arrivate da fuori regione (nei mesi scorsi erano stati arrestati soggetti dell'Est Europa) che, trovando ricovero in case abbandonate, commettono furti in casa con la tenica del buco e, dopo qualche giorno, lasciano la provincia.
Per quanto riguarda gli strumenti per difendersi il buon vicinato è la prima arma. «Chi nota qualcosa di strano o sente rumori sospetti deve avvisare le forze dell'ordine per verificare cosa sta accadendo ed è una buona norma anche collegare direttamente l'allarme con la centrale operativa del 113». Sulla scorta di quanto accaduto a Povo è bene abbassare le serrande quando si esce o lasciare la luce accesa in casa. «È sempre positivo aumentare le difese attive - aggiunge il vicequestore Ascione - E importante avere le porte blindate, le finestre anti sfondamento e l'allarme in funzione».