Antiterrorismo, a Cosenza arrestato giovane marocchino
Blitz antiterrorismo della polizia: gli uomini della Digos di Cosenza hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un foreign fighter marocchino. L'operazione è coordinata dal Servizio centrale Antiterrorismo. In manette è finito Hamil Mehdi, di 25 anni, residente a Luzzi (Cosenza), commerciante ambulante con permesso di soggiorno: gli uomini della polizia, che indagavano su di lui dal luglio scorso, lo hanno bloccato all'alba. Il marocchino è indagato per i reati previsti dalla nuova legge antiterrorismo in vigore da aprile 2015 ed in particolare gli viene contestato l'articolo 270 quinques del codice penale.
Il giovane era pronto a raggiungere gli scenari di guerra. È quanto emerge dalle indagini compiute dalla polizia e dalla Dda di Catanzaro. Il marocchino è indagato per i reati contemplati dalla nuova legislazione antiterrorismo introdotta dalla legge n. 43 del 17 aprile 2015, con particolare riferimento alla fenomenologia dei cosiddetti foreign fighters, art. 270-quinquies del codice penale.
Gli agenti della Digos di Cosenza e del Servizio centrale Antiterrorismo lo hanno monitorato costantemente dal luglio scorso dopo che era stato respinto in Turchia per motivi di sicurezza ed era rientrato in Italia.
"L'arresto di oggi è uno dei primi casi di applicazione della legge del 2015 che contesta l'auto addestramento ai fini di terrorismo internazionale. Il marocchino arrestato è il classico combattente straniero". Lo ha detto il Coordinatore della Dda di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, circa l'arresto del marocchino di 25 anni al quale viene contestato l'articolo 270 quinquies del codice penale. "Lo abbiamo monitorato costantemente - ha aggiunto - dopo che in estate era stato espulso dalla Turchia". Al momento dell'arresto, all'uomo è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, Giuseppe Perri, che ha accolto la richiesta del coordinatore della Dda, Giovanni Bombardieri, e del sostituto procuratore, Paolo Petrolo.