Le scuse dei tre ladri di Gardolo di Mezzo «Ci dispiace, siamo pronti a risarcire»
I tre ladri arrestati dalla polizia per i cinque colpi messi a segno a Gardolo di Mezzo la scorsa settimana ieri mattina si sono presentati in aula a testa bassa
«Scusateci, siamo dispiaciuti per quello che abbiamo fatto». I tre ladri arrestati dalla polizia per i cinque colpi messi a segno a Gardolo di Mezzo la scorsa settimana ieri mattina si sono presentati in aula a testa bassa, scusandosi e dicendo di volere risarcire le vittime della razzia.
La refurtiva è stata restituita, ma dietro questo gesto c’è probabilmente anche il tentativo di evitare una batosta e ottenere uno sconto per il risarcito danno. A ciascuna delle parti offese - una decina se si considerano le persone derubate della stessa famiglia - sono stati offerti 500 euro. L’udienza davanti al giudice Enrico Borrelli è stata dunque rinviata a giugno per valutare se effettivamente la somma messa a disposizione sia sufficiente: durante le effrazioni, infatti, sono stati anche arrecati danni agli infissi.
I tre imputati sono Carlo Massa, 55 anni di Asti (già noto per reati contro il patrimonio e contro la persona), Albert Margjoni, 26enne di origine albanese senza fissa dimora (in udienza ha detto di aver scontato una pena in Albania per tentato omicidio) e Andrea Torrisi, 27enne incensurato di Asti. Al momento del movimentato arresto, con fallito tentativo di fuga attraverso i tetti, la polizia aveva sequestro gli attrezzi del mestiere e un «tesoro» in gioielli accumulato durante la trasferta in Trentino.
Sotto sequestro erano finiti cacciavite, sacchettini vuoti pronti per la refurtiva e tre ricetrasmittenti che venivano utilizzate dai ladri per tenersi in contatto radio, con auricolare, senza dover utilizzare il cellulare. Impressionante il bottino trovato nelle tasche del ladro rimasto in auto: in totale gli investigatori della squadra mobile avevano refertato 80 monili.