Concorso scuola, il Tar riammette 95 docenti precari alle prove
Il posto fisso, per ora, resta ancora una chimera, ma 95 insegnanti precari possono almeno coltivare il sogno di una cattedra a tempo indeterminato
Il posto fisso, per ora, resta ancora una chimera, ma 95 insegnanti precari possono almeno coltivare il sogno di una cattedra a tempo indeterminato partecipando al concorso indetto dalla Provincia per la stabilizzazione del personale della scuola secondaria di primo e secondo grado.
I giudici del Tar di Trento, infatti, con quattro distinti provvedimenti, hanno accolto la richiesta di sospensiva avanzata da un gruppo di insegnanti precari esclusi dal bando e hanno confermato la loro ammissione, con riserva, alle prove del concorso, in attesa dell’udienza di merito, fissata in ottobre.
Oggetto dei ricorsi - sostenuti da Anief e Cgil attraverso gli avvocati Corrado Resta, Patrizia Gorgo, Maria Maniscalco, Michele Speranza, Maria Luisa Offer e Stefano Giampietro - i requisiti previsti dal bando di concorso allegato alla deliberazione della Giunta provinciale di Trento numero 269 del 4 marzo 2016, avente ad oggetto «l’indizione del concorso per titoli ed esami finalizzato al reclutamento a tempo indeterminato del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado a carattere statale della Provincia autonoma di Trento».
I ricorrenti ritengono in particolare illegittima la previsione che il candidato debba essere in possesso del titolo di abilitazione all’insegnamento. I motivi di esclusione degli insegnanti che si sono rivolti al Tar variavano a secondo del caso: c’erano i docenti tecnico pratici (Itp) inseriti nella graduatoria di istituto e in possesso del titolo idoneo per insegnare nella rispettiva classe di concorso, non abilitati perché il Miur ha escluso i docenti tecnico pratici dal percorso ordinamentale di abilitazione con i Tirocini formativi attivi.
Altri erano invece rimasti esclusi perché stavano ancora frequentando i Percorsi abilitativi speciali (Pas) quando sono scaduti i termini di ammissione, con la «beffa» di essersi iscritti già nel 2013 ai Pas, di avere visto attivato il percorso solo due anni dopo e di trovarsi tagliati fuori per poche settimane (il concorso è iniziato il 28 aprile e il Pas termina a fine maggio).
Il Tar, confermando quanto stabilito qualche settimana fa con un provvedimento provvisorio d’urgenza, ha dunque ammesso, con riserva, il gruppo di ricorrenti (dunque i docenti non abilitati), all’espletamento delle prove concorsuali. Alcuni hanno potuto già sostenere gli scritti e altri potranno affrontare le prove nelle prossime settimane. L’udienza di merito, dunque quella in cui i giudici dovranno valutare se i requisiti del bando siano illegittimi, come sostengono i ricorrenti, oppure no, si terrà il 13 ottobre.