Lituano con arma finta condannato a 600 euro
Con fare sospetto era stato visto aggirarsi attorno alla gioielleria Tomasi di via Mazzini. All’arrivo dei carabinieri e della polizia, aveva tentato la fuga ma era stato preso: nella sua tracolla c’erano una pistola giocattolo tipo revolver con il tappo annerito, un’accetta con manico in metallo e un martello lungo 35 centimetri.
Il lituano trentenne bloccato a fine marzo 2015 in centro storico (i suoi complici erano riusciti a fuggire) è finito ieri davanti al giudice Giuseppe Serao: è stato condannato a 600 euro di ammenda, a fronte della richiesta del pm di mille euro e della difesa del proscioglimento dell’imputato.
Trattandosi di un processo basato sui fatti accaduti e non sulle intenzioni, l’accusa non è andata più in là del reato di porto abusivo di strumenti atti ad offendere.
Il mese seguente, era il 28 aprile 2015, cinque lituani presero d’assalto la gioielleria Tomasi di via San Pietro armati di pistole (poi risultate finte) e due martelli: tutti arrestati nel giro di un’ora, nell’autunno scorso hanno patteggiato una pena di 4 anni.