Libro fondiario, un modello di efficienza da preservare
La Facoltà di giurisprudenza di Trento ha ospitato un interessante Seminario, organizzato dall’associazione UniTrento Alumni-Giurisprudenza, su un profilo distintivo dell’autonomia delle Province autonome di Trento e Bolzano: il sistema di pubblicità immobiliare c.d. tavolare o del Libro fondiario, che, di derivazione asburgica, ancora caratterizza il territorio del Trentino Alto-Adige, distinguendolo, insieme ad alcune zone del triestino, dal resto del territorio nazionale, che, diversamente, utilizza il sistema pubblicitario immobiliare della c.d. trascrizione.
In ragione delle peculiarità che il sistema tavolare presenta rispetto a quello della trascrizione, al punto da indurre la più parte degli operatori del diritto a qualificarlo come un “vero gioiello giuridico”, il comitato scientifico dell’iniziativa (composto da Elena Ioriatti, docente di diritto privato comparato, Silvana Dalla Bontà, docente di diritto processuale civile alla Facoltà di giurisprudenza di Trento, e da Laura Simeoni, direttore dell’Ufficio del libro fondiario di Riva del Garda) ha deciso di dedicarvi un incontro di studio, per mettere a fruttuoso confronto il sistema del c. d. Libro fondiario con altri modelli di sistemi di pubblicità immobiliare.
Confronto quanto mai essenziale in un panorama, quale quello europeo e globale, in cui la pubblicità immobiliare, e con questa dei trasferimenti della proprietà immobiliare, guadagna l’attenzione di operatori del diritto e non solo in ragione delle ricadute tanto giuridiche quanto economiche che tale pubblicità porta con sé.
Il seminario, introdotto da Andrea Pradi, docente di diritto tavolare alla Facoltà di giurisprudenza di Trento, ha messo in luce, in una prospettiva comparata, le caratteristiche principali del sistema tavolare. In particolare, ne ha evidenziato similitudini e differenze, da un lato, con il modello di pubblicità immobiliare austriaco, da cui deriva, e tedesco (sistemi entrambi puntualmente affrescati da Michele Cuccaro, magistrato al Tribunale di Rovereto, anche con funzioni di giudice tavolare), dall’altro, con i sistemi di pubblicità anglo-americani (esaminati con lucido senso critico dalla notaio Eliana Morandi) e spagnolo (brillantemente esposto dalla registradora in Santiago de Compostela, M. Teresa Touriñán Morandeira).
Il sistema tavolare è stato quindi messo a confronto con il sistema di pubblicità immobiliare vigente nel resto del territorio nazionale, quello della trascrizione, di chiara derivazione francese (grazie all’efficace relazione del notaio Ugo Bechini) e, di qui, sottoposto, unitamente a quest’ultimo, ad una serrata indagine di analisi economica (dall’attento studio di Nicolás Nogueroles Peiró dell’Università spagnola Pompeu Fabra).
Analisi economica dalla quale il sistema tavolare è risultato senza dubbio vincente, in quanto, nei costi, più economico per il singolo cittadino bisognoso di certezza sulla titolarità di diritti reali su beni immobili.
Elemento, questo della certezza, che di non poco rilievo si mostra, peraltro, anche a livello internazionale, all’interno dell’Associazione che riunisce sotto di sé i rappresentanti dei sistemi di pubblicità di 22 Paesi europei, l’Elra-European Land Registration Association (come ben evidenziato, sulla base di una solida ricostruzione teorica, da Diego Castelli, direttore del Libro fondiario di Mezzolombardo), entro cui è oggi rappresentato, per il tramite del servizio del libro fondiario, anche il sistema tavolare vigente nelle Province autonome di Trento e Bolzano (e sulla cui importanza di ruolo in seno all’Associazione efficacemente si esprime il conservatore Paolo Gentili).
Un incontro di studio, quello offerto dalla Facoltà di giurisprudenza di Trento, che ha raccolto l’interesse di tutte le professioni legali, e cioè tanto di avvocati che di magistrati e notai (al punto che l’evento ha ottenuto l’accreditamento ai fini formativi sia dal consiglio dell’Ordine degli avvocati di Trento che dalla Scuola superiore della magistratura che dal consiglio dell’Ordine dei Notai di Trento e Rovereto) e, ovviamente, dei conservatori dei Libri fondiari delle Province autonome di Trento e Bolzano, che numerosi hanno preso parte all’iniziativa.
Nella speranza che la tutela del sistema di pubblicità offerto dal Libro fondiario, da tutti riconosciuto come un modello di efficienza, abbia a mantenersi in questi territori e non perda né di importanza né di rigore sistematico-applicativo.
Anzi, guadagni, invece, conoscenza e riconoscimento presso la comunità italiana e non solo.
[[{"type":"media","view_mode":"media_large","fid":"1391726","attributes":{"alt":"","class":"media-image"}}]]