Bocciate tutte le offerte: appalto non assegnato Inutile la gara per i lavori sulla statale in val di Ledro
Dieci offerte su dieci escluse, un appalto non assegnato e una gara che molto probabilmente dovrà essere rifatta da zero.
È il curioso caso che si è verificato il 24 giugno scorso, quando la commissione istituita presso il Servizio appalti della Provincia, che doveva valutare le offerte presentate per la realizzazione di banchettoni e barriere di sicurezza sulla statale 240 di Loppio e della Val di Ledro, dal km 25,240 al km 27,580 (nella zona di Ledro), ha dovuto prendere atto che non una di queste proposte poteva superare il vaglio e ha concluso che l'opera non poteva essere aggiudicata.
Non per irregolarità commesse dalle ditte invitate a partecipare alla gara bandita col sistema del cottimo fiduciario, ma per un caso: calcolando nel 10,642% la media aritmetica dei ribassi presentati sull'importo complessivo a base di gara di 236mila euro, di cui 223.435 per lavorazioni soggette a ribasso, la commissione ha infatti verificato che tutte le offerte si discostavano per oltre il 15% per eccesso o per difetto da tale media e dunque, per la regola delle «medie mediate» scelta e applicata in provincia di Trento, dovevano essere escluse. Cooperativa Lagorai, Ediltomas snc, Edilchiarani, Pretti & Scalfi spa, Vinante Riccardo e Ter System srl avevano presentato offerte superiori al limite del 12,238% ammissibile (media più 15%), mentre Lago Rosso sc, Nicolodi Costruzioni srl, Pederzolli snc e Costruzioni Ices srl sotto il 9,045% (media meno 15%).
Insomma, un buco nell'acqua che pare non avere precedenti nella storia degli appalti trentini, ultimamente parecchio controversi, viste le revoche, anche clamorose, di aggiudicazioni ben più consistenti. Commenta il presidente di Assoedilizia trentina, Giulio Misconel: «Le imprese non possono lavorare affidandosi alla casualità. Era difficile che capitasse un caso simile ma ora che è successo, se la Provincia vuole andare avanti col sistema delle medie, deve pensare a delle correzioni per evitare altri casi di questo genere».
Una raccomandazione che pare non serva. L'assessore ai lavori pubblici Mauro Gilmozzi replica infatti: «Se le percentuali di scostamento dalla media dei ribassi danno problemi, come in questo caso, è evidente che bisogna valutare il da farsi perché siamo comunque all'interno di una gara dove l'aggiudicazione viene fatta in base al prezzo offerto».
Per Gilmozzi, si impone dunque la verifica del sistema scelto per tagliare le «ali» (offerte troppo basse o troppo alte rispetto alla media): «Stiamo facendo degli approfondimenti ma è ovvio che la cosa più logica sia rivedere il meccanismo. Stiamo perciò guardando anche cosa viene fatto a livello nazionale, dove pare che le medie prese in considerazione siano più di una e poi si estragga a sorte quale far valere». Quanto alla gara in questione, l'assessore dice che non si è ancora deciso se rifarla da zero oppure no. Decisione difficile in un senso o nell'altro, per il probabile impatto contro ricorsi al Tar.