Comune di Trento, 972 mila euro dalla vendita di rifiuti riciclabili
Il ricavo dalla vendita per cessioni materiali si attesterà complessivamente alla fine del 2016 a 1.944.460 euro
Nei primi sei mesi del 2016 il Comune di Trento ha ricavato 972.000 euro dalla vendita dei rifiuti riciclabili, con un tasso di raccolta differenziata pari all'81,21% raggiunto nel maggio scorso (+2% rispetto allo stesso periodo del 2015). Il ricavo dalla vendita per cessioni materiali si attesterà complessivamente alla fine del 2016 a 1.944.460 euro, secondo la proiezione annunciata dall'assessore comunale all'ambiente Marika Ferrari.
Il ricavo permetterà di coprire i costi di gestione e di trasporto dei rifiuti agli impianti di trattamento, in parte fuori provincia, complessivamente pari a 684.000 euro sempre nel primo semestre 2016.
Tuttavia si attestano a 150 le violazioni rilevate in questo stesso periodo dal Nucleo operativo ambientale (Noa) della polizia locale Trento-Monte Bondone per conferimento scorretto di rifiuti urbani nei cestini stradali. Un dato che motiva l'annuncio da parte dell'assessore Ferrari del prossimo arrivo di ispettori ambientali che affiancheranno gli operatori di Dolomiti Ambiente e dei vigili urbani nel controllo del corretto conferimento. Un inserimento affiancato anche dall'innovativo utilizzo di due fotocamere, che si attiveranno con il movimento.
«Per ora è una misura sperimentale - ha osservato il sindaco Alessandro Andreatta - ma ciò che conta è che dal 1999, anno in cui rivestivo il ruolo di assessore all'ambiente, la raccolta differenziata a Trento è passata dal 17% all'81%". "Un aspetto fondamentale della raccolta differenziata - ha infine sottolineato Ferrari - è la qualità del materiale raccolto, che se elevata garantisce la maggior quantità di recupero effettivo».
Dati alla mano sono stati elencati i materiali con elevati standard di qualità per bassa presenza di impurità: cartone, carta, organico e verde. Dove invece si è riscontrata una maggiore percentuale di impurità è stato nel vetro, nella cui raccolta si trovano in eccesso anche stoviglie e bicchieri, e negli imballaggi leggeri (26,20% di impurità), confusi con altri materiali di plastica. «Perfezioneremo la comunicazione del dettaglio dei materiali ammessi per favorire una maggiore consapevolezza ai cittadini» ha concluso Ferrari.