Ticket sanitari, dal 2010 introiti quintuplicati. In cinque anni anni incassati 4,5 milioni di euro
Accessi: codici bianchi stabili, verdi in calo
Le entrate per il ticket sanitario per il pronto soccorso sono quintuplicate dal 2010 dopo la prima riforma firmata dalla giunta Dellai con l'allora assessore Ugo Rossi. E in cinque anni - dal 2011 al 2015 inclusi - gli incassi sonostati di circa 4,5 milioni di euro. Ma solo pochi pazienti hanno rinunciato a farsi curare, tanto che gli accessi al pronto soccorso sono rimasti di fatto gli stessi in tutti gli anni dal 2011 al 2015 per i codici bianchi, mentre sono calati i codici verdi.
A pagare, in ogni caso, sono comunque una minoranza tra i codici bianchi e i codici verdi: si tratta di circa il 13% dei codici verdi (dati 2013 e 2014) e del 17% tra i codici bianchi (sempre nei due anni 2013 e 2014). Ora si attende di verificare quali cambiamenti nei comportamenti dei pazienti che accedono al pronto soccorso ci saranno dopo l'ulteriore stretta alle agevolazioni sul ticket introdotta dalla giunta provinciale, tramite l'assessore Luca Zeni, e entrata in vigore con il primo di questo mese.
Anche perché l'obiettivo dichiarato è duplice: da un lato aumentare «l'equità» nell'utilizzo del servizio e «ridurre il sovraffollamento dell'area di emergenza e urgenza intraospedaliera». Dati e affermazioni sono contenuti nella risposta dell'assessore Zeni all'interrogazione del consigliere provinciale e capogruppo di Civica Trentina, Rodolfo Borga.
Nel 2010 si parte da 217.961 accessi
La prima riforma è stata introdotta, ricorda Zeni nella sua risposta all'interrogazione di Borga, a fine estate del 2011 con la delibera 1.788 che ha introdotto un ticket di 75 euro per cercare di ridurre l'utilizzo improprio, così recitava la delibera, del pronto soccorso. Gli introiti del ticket, nel 2010, questa la premessa della delibera erano bassi a fronte di accessi pari a 217.961. Prima della riforma del 2011 ai codici bianchi veniva applicato un ticket di 25 euro, ma solo a chi non era esente per altri motivi. Dei 38.613 Codici bianchi 7.565 erano risultati paganti nel 2010 (circa il 20%), per un introito di circa 180.000 euro per il servizio sanitario provinciale, da cui deriva un grado di copertura dei costi del 4,5%.
Introiti aumentati di cinque volte.
Rispetto al 2010, ultimo anno prima della riforma, gli introiti negli anni dal 2012 al 2015, quando la riforma ha fatto sentire i suoi effetti su tutti i 12 mesi dell'anno - nel 2011 lo stesso è avvenuto solo per tre mesi di fatto - il pagamento del ticket ha portato gli incassi sempre oltre il milione di euro. Nel 2010 erano stati 180.000 euro, nel 2011 257.034,20 euro, nel 2012 un milione 53.339,50 euro, nel 2013 un milione 93.373,85 euro, nel 2014 un milione 59.042 euro e nel 2015 un milione 46.070,70 euro. In totale dal 2011 al 2015 compresi il servizio sanitario provinciale ha così incassato 4,508 milioni di euro.
Accessi, codici bianchi stabili, verdi in calo.
In cinque anni, gli accessi al pronto soccorso in Trentino in codice bianco, sono rimasti praticamente costanti. Erano, distribuiti tra Trento, Borgo, Cles, Rovereto, Tione, Arco e Cavalese, 41.436 nel 2011, poi c'è stata una flessione l'anno successivo (36.472), quindi una progressiva risalita (38.318 nel 2013 e 41.011 nel 2014), per arrivare ai 41.130 accessi del 2015. Nello stesso periodo, si registra, complessivamente, un calo degli accessi in codice verde (da 145.667 a 138.509), un leggero aumento di quelli in codice giallo (da 32.176 a 34.839) e stabilità di quelli più gravi in codice rosso (da 1.935 a 1.962).
Pagamenti per una minoranza.
A pagare, in ogni caso, sono comunque una minoranza tra i codici bianchi e i codici verdi: si tratta di circa il 13% dei codici verdi (dati 2013 e 2014) e del 17% tra i codici bianchi (sempre nei due anni 2013 e 2014). Nel 2014, in pratica, tra i 41.011 codici bianchi (34.140 italiani, 6.871 stranieri) a pagare sono stati 6.955, di cui 2.807 da 25 euro, 360 da 50 euro e 3.788 da 75 euro. Tra i 141.219 codici verdi, a pagare nel 2014 sono stati 18.552, tutti ovviamente da 50 euro.