Juncker in Tirolo: appello contro nuove barriere
Il presidente della commissione europea, Jean Claude Juncker, in Tirolo, a pochi chilometri dal confine del Brennero, ha ribadito il suo no alla creazione di barriere
Il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, che ieri ha partecipato al Forum europeo di Alpbach, in Tirolo, a pochi chilometri dal confine del Brennero, ha ribadito il suo no alla creazione di barriere e ha espresso l'esigenza che l'Europa si occupi delle grandi questioni: «Solo in questo modo la distanza tra Bruxelles e i cittadini sarà ridotta».
«I confini - ha detto Juncker, intervenuto davanti ai governatori dei tre territori dell'Euregio, Günther Platter (Tirolo), Ugo Rossi (Trentino), Arno Kompatscher (Alto Adige), - sono la peggiore invenzione mai fatta dai politici. La nostra massima solidarietà va ai rifugiati e ai loro bambini. Malta Italia e Grecia non devono essere lasciate sole. L'Europa non è solo un progetto per gli europei, ma è un contributo per rendere questo nostro pianeta migliore».
Proprio sul tema dell'immigrazione, i presidenti Rossi, Kompatscher e Platter, hanno portato all'attenzione del presidente Jean Claude Juncker un documento comune dell'Euregio intitolato «Risoluzione per un'Europa dalle soluzioni comuni».
Nel documento non si dice no al ripristino da parte dell'Austria del confine del Brennero (dichiarazione difficile per il tirolese Platter) ma si chiede all'Unione europea di creare le condizioni per evitare che Vienna alzi al Brennero la barriera anti-migranti.
In documento contiene infatti alcune precise richieste: «Un maggiore sostegno dello sforzo dell'Italia nell'accoglienza dei profughi, l'attivazione di politiche europee comuni nei Paesi di provenienza per ridurre la spinta migratoria, un effettivo controllo delle frontiere esterne dell'Ue, la necessità di un'equa distribuzione dei richiedenti asilo tra i Paesi Ue».
I tre presidenti hanno inoltre ricordato a Juncker il lavoro congiunto svolto nei mesi scorsi da Alto Adige, Trentino e Tirolo per contribuire a scongiurare la barriera e quindi la chiusura al Brennero. Il presidente Kompatscher ha ribadito che «individualismi e iniziative isolate non ci fanno fare passi avanti. Bisogna concentrarsi tutti sui comuni valori europei e mettere in primo piano la sussidiarietà e la solidarietà».
«Oggi sull'Adamello - ha detto ieri il governatore trentino Rossi al presidente Juncker - alpini e Schützen stanno commemorando i caduti della prima guerra mondiale. Lo stanno facendo in quello che una volta era il confine e lo stanno facendo con uno spirito di amicizia, di fratellanza e di convivenza fra i popoli. È lo spirito con il qual è nato l'Euregio».
«Ci sono problemi difficili da affrontare - ha proseguito - come quello dell'emigrazione e del controllo delle frontiere. Noi vogliamo portarle un piccolo contributo, una richiesta garantendo che ci sarà sempre il nostro impegno per cercare di dimostrare che un'Europa anche dei territori, delle regioni è possibile. Noi vogliamo dare una mano a lei così tanto impegnato a portare avanti questa sfida. Le facciamo gli auguri di buon lavoro in uno spirito europeo».
«È il realismo - ha spiegato il presidente dell'Euregio Rossi - che ci ha portato a consegnare al presidente della Commissione una Risoluzione per una Europa dalle soluzioni comuni in cui chiediamo di assicurare modalità eque e condivise tra tutti gli Stati membri nell'affrontare la crisi dei profughi.
Ma è anche la speranza di una visione che ci porta a impegnarci in prima linea per le ragioni stesse per cui è nata l'Unione europea: la pace e la democrazia. Non tutti - ha concluso Rossi - si rendono conto che queste due beni non sono mai assicurati una volta per tutte. Sono una conquista quotidiana che quotidianamente va difesa e valorizzata».
Nel documento si ricordano anche i recenti accordi tra i ministri degli Interni italiano e austriaco, Alfano e Sobotka, sui controlli in Italia per evitare l'aumento di flussi di migranti al Brennero verso l'Austria.