Il Ministero punta sul Fertility Day Ma l'idea viene bocciata
Il 22 settembre sarà il Fertility Day, ovvero il giorno della fertilità, una campagna voluta e promossa dal ministro della salute Beatrice Lorenzin. L'obiettivo, evidente, è quello di contrastare il forte calo demografico. Ma non si è deciso di puntare su un welfare più forte, su politiche per il lavoro femminile, su aiuti e incentivi per le giovani coppie, su costi (per i nidi, ad esempio, più contenuti): si punta l'indice sulla fertilità, vista come un bene comune.
Tra i messaggi, affidati a una serie di cartoline, quello di diventare madri il prima possibile. "Fate figli per la patria", si potrebbe dire, riesumando vecchi slogan fascisti. La pagina Facebook ufficiale dell'evento non sta avendo grande successo, visti i miseri 81 Mi Piace. Le reazioni, soprattutto delle donne (ma non solo) sono invece tantissime. Basta cercare un po' su Twitter per rendersi conto di quanto poco sia piaciuta la campagna.
LE REAZIONI
Il Movimento 5 Stelle
Ecco la nuova, sorprendente trovata del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin: il #FertilityDay, da festeggiare il 22 settembre (per inciso, il giorno del mio compleanno... non poteva farmi regalo peggiore).
Ed ecco le cartoline costruire ad hoc per l'evento.
Le trovate nell'immagine di questo post.
Le analizziamo insieme?
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1) "La bellezza non ha età, la fertilità sì"
Vuol dire, semplicemente, affrettatevi a fare figli: non avete un lavoro stabile? Che importa. Non siete certi che il vostro partner sia quello giusto? Mio Dio quanti problemi vi fate. Forza, procreate, fatelo a cuor leggero, ché dove mangiano due mangiano tre.
2) "La fertilità è un bene comune"
Non lo è. Non è come l'acqua. La fertilità è una caratteristica fisica individuale. Il Ministero della Salute dovrebbe fare ricerca e rendere accessibile la procreazione per quelle coppie affette da sterilità e non invitare genericamente a fare figli. Research&development dovrebbe essere la tendenza e invece questi ci riportano al Medioevo.
3) "Genitori giovani. Il modo migliore per essere creativi"
Da ovazione, in un Paese con il tasso di disoccupazione come quello italiano, dove chi ha talento, ambizioni e speranze emigra; dove chi non ha la solidità economica di un famiglia che possa garantire studi e accesso alla professione, lascia il Paese, sembra una presa in giro. Immagino che tutti i neogenitori quarantenni avrebbero voluto avere figli a venticinque anni, ma magari al tempo si stavano facendo le ossa, stavano lavorando gratis per qualche azienda, stavano forse trovando difficoltà a entrare nel mondo del lavoro e quindi, responsabilmente (loro sì, per fortuna) avranno pensato che per un figlio ci sarebbe stato tempo.
(e ultimo, tiriamo un sospiro di sollievo)
4) "La Costituzione tutela la procreazione cosciente e responsabile"
Dove in rosso, evidenziato, non trovate "cosciente e responsabile", ma "procreazione". Per i nostalgici, un tuffo nel passato.