Sait, domani la protesta dei lavoratori contro i tagli al personale: 130 esuberi
Il presidio in via Segantini, davanti alla sede della Cooperazione trentina. Un «terremoto», secondo professor Andreaus: «C’è stata la scossa nel Sait e non si esclude che ce ne siano altre»
Grande attesa e non poca tensione nel mondo cooperativo per l’annunciata protesta dei lavoratori del Sait. Per venerdì mattina è stato indetto un presidio in via Segantini a Trento, proprio davanti alla sede di Federcoop.
Si manifesta contro la poltica di tagli al personale, resa nota nei giorni scorsi. Si parla di 130 esuberi.
La manifestazione avrà inizio alle 9.30. Si vuole alzare la voce contro la dirigenza. Si parla di «responsabilità ai piani alti delle coop trentine» e di responsabilità politica.
Le opposizioni in consiglio provinciale hanno chiesto «la testa» dei manager che ieri hano fatto scelte e oggi tagliano sul personale.
Il dibattito sul nostro giornale è intenso.
Dalle pagine dell’Adige ha parlato anche Michele Andreaus, professore di economia aziendale all’Università di Trento, che non ha mai nascosto le critiche ad un sistema cooperativo che non è stato in grado di tenere il passo dei tempi.
«La cooperazione trentina deve chiedersi qual è il suo fine - ha dichiarato -. Se quello per cui era nata, ossia creare un valore economico e distribuirlo ai soci del territorio, oppure se fare concorrenza ai gruppi privati. Questa è la confusione di fondo. Ci vuole una sostenibilità di tipo economico e finanziario, ossia bisogna stare sul mercato, e poi bisogna capire come conciliare la sostenibilità economica con la consapevolezza di essere cooperative».
E ancora: «È questo uno degli elementi per i quali il mondo cooperativo trentino è in crisi. Bisogna adeguare questi valori in un contesto che è profondamente cambiato. Un cambiamento iniziato almeno 15 anni fa. Il contesto si è mosso, ma la cooperazione è rimasta ferma: è come un terremoto che accumula energia e la scarica. Così è avvenuto un terremoto nella cooperazione trentina. C’è stata la scossa nel Sait e non si esclude che ce ne siano altre».