Pazienti in fuga: primi 6 mesi 2015, il 13,3% dei trentini si è curato fuori provincia
Sono più i trentini che vanno a curarsi fuori provincia che i pazienti da fuori che vengono da noi. In base ai dati diffusi dal Ministero della Salute e riferiti al primo semestre 2015, la nostra Provincia, nonostante la sanità sia stata più volte certificata come un settore d'eccellenza, figura nella parte della parte bassa della classifica, con un saldo negativo. La maggior parte delle regioni italiane che subisce un deflusso di pazienti è al Sud. Campania e Calabria sono le regioni che perdono più malati, ma in questo elenco figurano anche il Piemonte e il Trentino. Saldo postitivo, invece, per il vicino Alto Adige.
Per quanto riguarda il dato della mobilità passiva, il dato Trentino evidenzia un 13,3 per cento di pazienti, pari a 1.429 ricoveri, che preferiscono varcare i confini provinciali e farsi operare o curare altrove. La percentuale è più che doppia rispetto a quella del vicino Alto Adige ferma al 5%. La maggior dei pazienti trentini che decidono di andare via optano per Veneto (903), Alto Adige (229) e Lombardia (152).
Grazie anche ai forti flussi turistici, il Trentino riesce in parte a colmare i costi della mobilità passiva con quella attiva: nell'elenco di chi viene curato in Trentino figurano infatti molti turisti che arrivano in Trentino per trascorrere une bella vacanza e invece, in seguito a un trauma o a un malore, finiscono in un letto d'ospedale. Nel primo semestre del 2015 sono stati 578, pari al 5%. Di questi ben 77 erano stranieri. Un dato, questo, che ci mette ai primi posti per attrattività nei confronti degli stranieri. Solo nelle regioni di confine come Alto Adige, Valle d'Aosta, Trentino, si supera il 2% di malati stranieri. La media è dello 0,89%. Nel Sud si va verso lo zero, ma anche Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna sono sotto la media. L'Italia ancora non riesce ad attirare in modo significativo pazienti provenienti da altri Paesi.
Analizzando poi i tassi di ricovero emerge che i valdostani sono quelli che, secondo le statistiche, hanno maggiori ricoveri, seguidi da umbri e pugliesi. E i trentini? Si trovano nella parte bassa della classifica, con una media inferiore a quella nazionale. Un dato però difficile da analizzare. Se è vero che la tendenza è quella di diminuire i ricoveri, va anche detto che non è scontato che in Trentino ci siano le persone più sane o curate meglio sul territorio, soprattutto se consideriamo che tra le province con meno ricoveri ci sono anche Campania, Calabria e Sicilia. In questi ultimi casi c'è da sospettare una minore efficienza della sanità anche se, a sorpresa, nel gruppo figurano appunto anche Lazio, Veneto, Trentino, Friuli e Toscana. Siamo invece sopra la media per quanto riguarda i ricoveri degli ultrasettantenni con una media di 303,07 ogni mille abitanti, mentre siamo sotto per i ricoveri in pediatria di bambini da 1 a 4 anni (368,56)
Tra gli obiettivi dati nel 2015 dalla giunta all'Azienda sanitaria c'era anche quello di ridurre la mobilità passiva soprattutto nell'area specialistica dell'oculistica e per i problemi muscolo-scheletrici. Nel 2013 la mobilità passiva era di 62,8 milioni, quella attiva di 45.