L’autostrada gratis tra Trento Sud e Marco
Niente pedaggio in attesa della tangenziale leggera. Il sindaco assicura: «I costi, che a spanne saranno di circa 2 milioni di euro all’anno, se li accollerà la Provincia»
Stavolta pare davvero quella buona. La viabilità di Rovereto e della Vallagarina, già a partire da gennaio, inizierà finalmente a cambiare, ancorché lentamente, cercando di rendere più fluido il traffico.
Il protocollo d’intesa, firmato da Comune, Provincia e Comunità di Valle l’8 febbraio scorso, è completato e mette nero su bianco gli investimenti lagarini che pagherà piazza Dante.
Nel giro di un triennio, dunque, pioveranno sulla città della Quercia decine e decine di milioni di euro. E non solo per snellire la circolazione ma anche per rilanciare ricerca, scuola e occupazione.
Il tema più sentito dai cittadini, però, è la mobilità. Perché davvero è un bubbone che si rincorre da decenni e soluzioni concrete, ad ora, non ne sono state accantierate se non a spot. Adesso il discorso cambia. Iniziando, come detto, dal 2017.
L’intervento più atteso, che diventerà operativo in pochi mesi, è un’idea che, è il caso di dirlo, circola da anni: autostrada gratis da sfruttare come tangenziale.
Il sindaco Francesco Valduga ha ottenuto il via libera tanto dal governatore Ugo Rossi che dal vicepresidente Alessandro Olivi.
In attesa che si realizzi la tangenziale leggera (il collegamento rapido tra lo stadio Quercia e la rotonda della Favorita), progetto inserito nell’elenco delle priorità ma previsto a medio-lungo termine, il tratto di A22 tra i caselli di Rovereto Sud (a Marco) e Trento Sud sarà libero.
«I costi - che qualche anno fa l’Autobrennero aveva calcolato, a spanne, su circa 2 milioni di euro all’anno - se li accollerà la Provincia», assicura il sindaco.
Chiaro che questa soluzione sarà temporanea proprio in attesa della nuova arteria che dovrebbe sgravare una volta per tutte la statale del Brennero. E sarà anche un valido test per conoscere esattamente il traffico parassitario della città.
Buone notizie, dunque, nell’immediato. Che si aggiungono ad altri provvedimenti brevi come la progettazione e la realizzazione del sottopasso ciclopedonale tra corso Rosmini e via Zeni (con un centro commerciale stile boulevard al coperto sotto piazzale Orsi e la stazione ferroviaria) e il potenziamento deciso del trasporto pubblico: più autobus urbani e, forse, biglietti meno cari.
E sempre in tema di mobilità alternativa, il prossimo anno dovrebbe essere quello giusto per riattivare la stazione Fs di Calliano. «Il treno è fondamentale - ricorda il primo cittadino - e al tavolo con noi si è seduta anche Fs. Che ha già avviato i lavori di sistemazione e miglioramento della stazione di Rovereto, con nuovi binari e lo sbarrieramento per consentire a carrozzelle e passeggini di raggiungere i treni».
Questi preziosi ritocchi alla viabilità si vedranno entro la fine del 2017 o al massimo la primavera del 2018. Tempi certi, dunque, e risposte concrete che si attendevano da tempo immemorabile.
Interessante, poi, è il quadro dei lavori calendarizzato nel medio-lungo periodo. E anche qui, assicura Valduga, c’è il timbro (e la faccia) della Provincia. Detto del via libera alla tangenziale leggera (la parte che ricade sul comune di Rovereto è già progettata e si attende l’ok definitivo di Isera), arriveranno i sottopassi gemelli sempre in piazzale Orsi.
«Non è la doppia rotatoria interrata del progetto Barozzi ma un’unica rotonda a senso unico studiata soprattutto per bus e corriere. Chi arriva da via Brennero, quindi da Nord, potrà infilarsi sotto piazzale Orsi e raggiungere via Zeni e il Polo della Meccatronica. E, ovviamente, tornare sulla statale sempre passando sotto la stazione».
Per chi arriva da Sud, invece, c’è già il cavalcavia di via Cavour. Oltre alla viabilità sono previsti tempi rapidi per consolidare i poli Meccatronica e Manifattura.
Il prossimo anno sarà varato il bando per trasferire il Cfp Veronesi e l’Itt Marconi con lavori al via nel 2018. Ma l’offerta formativa e della ricerca sarà arricchita dall’università che sarà ospitata tra Trentino Sviluppo e Borgo Sacco. Si stabiliranno a Rovereto, infatti, l’intero centro mente e cervello con il Cimec e la facoltà di scienze motorie dell’ateneo di Verona, con Cerism e industrie impegnate nel materiale per lo sport. Restando in città, invece, il liceo artistico Depero sarà spostato all’ex Gil per costituire quello che il sindaco chiama il polo umanistico in centro.
Buone nuove anche per la stazione delle autocorriere che attualmente non esiste. Cassato il progetto Cfp Veronesi, la struttura sarà costruita sull’areale ferroviario, al piccolo scalo merci di via Zeni.
Infine l’altra opera di cui si discute da anni e per la quale pure il Coni ha stanziato dei fondi: lo stadio Quercia. Il progetto di renderlo il polo regionale dell’atletica leggera non è tramontato ma solo ridimensionato.
«Sarà consolidata la statica e rifatta la tribuna Est con una pista indoor e nuovi parcheggi. Siccome non crediamo nelle opere faraoniche - spiega il sindaco - abbiamo preferito accordarci con Provincia e Coni e tagliare i costi: non più 16 milioni di euro ma sei. In questo modo siamo sicuri che si farà».
Insomma, dopo tentennamenti da ragnatele sembra davvero giunta l’ora di vedere, in breve tempo, un nuovo volto della città della Quercia. E, soprattutto, girarla senza l’incubo degli ingorghi.