Arriva il corso di laurea in enologia Lezioni e laboratorio a San Michele e numero chiuso
Dopo aver conseguito un ottimo risultato nell'anno in fase di conclusione, collocandosi ai vertici della graduatoria nazionale per quanto riguarda la ricerca nella classifica elaborata dall'Anvur (Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario), l'Università di Trento si prepara a riformare parzialmente la propria offerta didattica e gli ambiti di ricerca, aprendo due nuovi corsi di laurea e varando alcuni progetti scientifici di respiro internazionale.
Tra le numerose novità in programma per il 2017, vi è soprattutto l'introduzione del percorso di studio in viticoltura ed enologia, una laurea, elaborata in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige, di cui si parla da diversi mesi, e che dovrebbe vedere la luce nell'autunno dell'anno alle porte. A questa, si aggiungerà anche la prima laurea triennale del dipartimento di Giurisprudenza, un percorso interamente in lingua inglese, in scienze giuridiche comparate, destinato ai giovani interessati alla carriera diplomatica. Inoltre, approderà al Centro di biologia integrata (Cibio) di Mattarello il vincitore del premio per lo sviluppo delle carriere scientifiche della Fondazione statunitense Armenise-Harvard, il bolzanino Luca Nava, che avvierà un progetto di ricerca relativo ai meccanismi di replicazione cellulare di base, ed alla possibile insorgenza di tumori in seguito all'alterazione del patrimonio genetico.
«Grazie agli investimenti fatti nel tempo, in capitale umano e in termini scientifici, l'ateneo trentino si dimostra ancora una volta uno dei migliori in Italia, e nella media comunitaria per quanto riguarda la capacità di attrarre finanziamenti europei per la ricerca», ha detto il rettore Paolo Collini, in occasione della tradizionale conferenza stampa di fine anno. «Ora - ha aggiunto - continuiamo ad innovare, ampliando sia l'offerta formativa, sia gli ambiti di ricerca».
Per quanto riguarda la laurea in viticoltura, per cui è in corso l'iter di approvazione a livello ministeriale, si tratterà di un percorso di studio compreso nella classe di laurea delle Scienze agrarie e forestali, con una selezione di ingresso ed un numero programmato (75 posti ogni anno). La sede delle lezioni e delle attività di laboratorio sarà a San Michele, mentre in tema di didattica si prevede un'attenzione particolare all'agricoltura sostenibile ed alla viticoltura in montagna. Gli sbocchi professionali previsti, per un laureato che dovrà conoscere perfettamente l'intero percorso di produzione del vino, dalla coltivazione dell'uva all'imbottigliamento, sono quelli del settore agricolo, alberghiero, della ristorazione e della ricerca di ambito.
Diversamente, il percorso in «Comparative, european and international legal studies», che verrà inaugurato il prossimo settembre a giurisprudenza, è diretto ai giovani interessati ad una carriera diplomatica. La laurea, la prima nel suo genere a livello nazionale, sarà triennale, ed affiancherà il ciclo magistrale in scienze giuridiche.
Infine, tra le novità per il 2017 vi è l'avvio del progetto di ricerca di Luca Fava, che ha scelto l'ateneo trentino per proseguire gli studi dopo aver vinto il premio di un milione di euro di finanziamento della Fondazione Armenise-Harvard. In questo caso, si parla di una ricerca di alto livello, in tema di moltiplicazione cellulare.
«Per il prossimo anno - ha concluso Collini - contiamo anche di approntare un articolato piano di sostenibilità, anche in relazione al calo dei finanziamenti pubblici, che prevede la raccolta fondi da privati e istituzioni».