Negli ultimi anni sono aumentati i ragazzi e le ragazze under 35 che decidono o sono costretti a rimanere a casa con i genitori. Tra il 2011 e il 2015, infatti, la percentuale dei giovani tra i 18 e i 34 anni che in provincia abitano con almeno un genitore sono passati dal 50,9 al 58,3%.

In particolare, se si guarda alla classe di età in cui normalmente i giovani hanno terminato gli studi, ovvero la fascia tra i 25 e i 34 anni, si nota come nel 2015 la percentuale sia tornata a livelli elevati, con oltre un terzo di tutti i ragazzi e le ragazze pari età che vivono in famiglia in Trentino.

Per quanto riguarda la fascia tra i 18 e i 24 anni, poi, si nota come negli ultimi anni ci sia stata una vera e propria impennata di coloro che rimangono in famiglia. Su 100 ragazzi under 25 trentini, celibi o nubili, infatti, chi nel 2015 dichiarava di essere a casa era quasi il 95%, con un tasso di incidenza che risulta essere il più alto dal 2010 almeno.

UNDER 25 A CASA: È RECORD

In provincia a stare a casa con la famiglia sono circa 6 giovani under 35 su 10. A aggiornare il dato sul 2015 e in attesa di quello per l'anno in corso è l'Ispat, l'Istituto provinciale di statistica, che ha pubblicato l'andamento delle rilevazioni relative agli anni che vanno dal 2001 al 2015. In particolare, per quanto riguarda il dato sui giovani under 25, l'anno scorso si è toccato un record, con il 94,9% di tutti i giovani ancora single e nella fascia d'età compresa che risultavano vivere con almeno un genitore. La percentuale degli anni precedenti era comunque elevata (sopra il 90% dal 2012 in poi) anche se si era arrivati all'84% circa nel corso del 2011.

TRA 25 E 34 ANNI A CASA IL 36%

Il dato percentuale degli under 35 che nel 2015 vivevano ancora in famiglia è ovviamente meno alto degli under 25, visto che in quella fascia d'età lo studio è per molti l'attività principale, ma riguarda moltissimi ragazzi e ragazze trentini. Il 36% dei giovani single e nella fascia d'età tra i 25 e i 34 anni vive ancora in famiglia. I numeri, se si guarda alle rilevazioni degli ultimi 15 anni, confermano nella sostanza un trend che vede una percentuale importante di giovani rimanere a casa. In particolare nel 2001 erano il 40%, per scendere poi al 32% nel 2010 e al 27,4%, minimo degli ultimi anni, nel 2014. L'anno scorso invece un aumento che ha portato la quota di 25-34enni che restano a casa in famiglia al 36% del totale.

A CASA ANCHE SE OCCUPATI

Tra gli aspetti più interessanti dei dati riportati dall'Ispat c'è quello relativo alla condizione professionale in cui si trovano i ragazzi under 35 che nel 2015 vivevano ancora a casa. In particolare, se si guarda all'attività svolta da tutti coloro che erano in famiglia, si nota come quasi il 40% avesse comunque un lavoro, mentre il 12,9% è disoccupato (si dichiara in cerca di occupazione), il 42,3% è ancora studente, mentre il 5% non si ritrova in alcuna di queste condizioni professionali.

MEGLIO DELL'ITALIA, PEGGIO DELL'UE

Il Trentino con il 58% circa degli under 35 a casa fa meglio dell'Italia, ma peggio della Ue. In Italia oltre due terzi di coloro che hanno tra i 18 e i 34 anni vive a casa con i genitori, ovvero il 67,3%. Percentuale che nel 2015 cresce rispetto al 2014 e si conferma al top nell'Unione europea (dietro solo alla Slovacchia) con quasi 20 punti di differenza rispetto al 47,9% medio europeo. Dato questo che è migliore di quello trentino.

TRA 25 e 34 ANNI

In Italia la quota di giovani tra i 25 e i 34 anni che resta a casa con mamma passa dal 48,4% del 2014 al 50,6%, mentre in Trentino si è saliti ma comunque a una quota inferiore, ovvero il 36%. Cifra che però è ancora lontana dalla media Ue. Nella Ue a 28 Paesi, infatti, la percentuale di chi resta a casa tra i giovani tra i 25 e i 34 anni si ferma al 28,7% in Ue. Ma tale media è il risultato di andamenti molto differenti nei vari Paesi. In particolare, nel nord della Ue, a svettare è la Danimarca dove solo il 3,7% di chi è nella fascia tra i 25 e i 34 anni è ancora a casa.

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