Sicurezza, «Pattuglie mobili e cani antidroga» Pd e Verdi dicono no al recinto in piazza Dante
La novità è che l'iniziativa è trasversale e condivisa da tutti i partiti, ad eccezione del Patt che si è tirato fuori fin dall'inizio.
Mercoledì prossimo il consiglio comunale di Trento affronterà di petto il problema della sicurezza e del degrado di alcune zone del centro storico indicando ricette e possibili soluzioni al problema che ormai da diversi anni si è radicato, in particolare nelle zone della Portela, di piazza Dante, di piazza Santa Maria Maggiore, di via delle Orfane, di piazzetta Lainez, di via Roma e via Pozzo.
Un problema, in particolare la presenza dello spaccio di droga e la sensazione di insicurezza in cui vivono i residenti, che all'inizio era stato forse sottovalutato ma che negli ultimi anni l'amministrazione comunale ha riconosciuto e cercato di affrontare. «Ma ancora non basta - rileva Michele Brugnara, rappresentante del Pd nel gruppo di lavoro che ha elaborato la proposta di mozione - perché purtroppo gli spacciatori sono ancora lì. Per risolverlo bisogna togliere loro il fatturato e se il consiglio approverà all'unanimità il documento darà al sindaco la forza necessaria per chiedere misure adeguate. Per ora il dato positivo è che le forze politiche si sono tolte la casacca di parte prendendo atto di un problema che c'è e va affrontato».
La mozione propone quattro blocchi di interventi per un totale di 17 azioni da mettere in campo. Quella principale, la più incisiva, è la richiesta al sindaco di sollecitare le Forze dell'ordine a effettuare frequenti controlli in zona di tipo mobile, a piedi e usando i cani antidroga nelle ore serali e notturne lungo il percorso da piazza Dante a piazza S.Maria Maggiore e al parco di San Marco toccando le zone più critiche del centro. Auspicata poi la presenza di presidi fissi nelle zone più a rischio e di contrastare l'accattonaggio. Alla Polizia municipale si chiede di far rispettare il regolamento di Polizia urbana, in particolare l'ordinanza che vieta il consumo di alcolici in strada nelle ore serali, e di attivarsi con azioni di disturbo della micro criminalità, tipo il controllo frequente dei documenti delle persone sospette.
La mozione avanza anche proposte per portare vita e iniziative nelle zone a rischio, valutando la realizzazione di chioschi in piazza Dante per la somministrazione di cibo e bevande, l'installazione di giochi per bambini nel prato vicino alla biblioteca giovanile, chioschi in piazza S.Maria, più illuminazione ai giardini S.Marco, l'installazione di colonnine per richieste di intervento urgente nei punti più critici. Infine si propone un aumento delle iniziative culturali e musicali con il coinvolgimento di giovani e famiglie, organizzando cinema all'aperto, giochi di società e occasioni di incontro.
Il documento, sottoscritto da tutti i rappresentanti dei gruppi che hanno partecipato alla discussione, è stato elaborato dopo una serie di incontri con i presidenti delle circoscrizioni interessate, il Comitato Torre Vanga, i rappresentanti di commercianti e pubblici esercenti, i volontari di strada, la polizia locale. Dalla versione finale è stata tagliata la richiesta di chiudere con una cancellata il giardino di piazza Dante, che era poi lo spunto iniziale proposto dal forzista Cristian Zanetti che ha dato il via all'iniziativa. Pd e Verdi non lo condividono e dunque verrà riproposto in aula dalla Lega Nord e da Forza Italia sotto forma di emendamento, probabilmente con richiesta di voto segreto per cercare appoggi anche nel centrosinistra. Comunque vada non dovrebbe però essere un punto di rottura rispetto al quadro complessivo.