Indagine della Procura sulla centrale 112 Il concorso pubblico sotto la lente
Il concorso pubblico per la copertura di un posto a tempo indeterminato per funzionario tecnico della nuova Centrale unica di emergenza finisce sul tavolo della magistratura. L'ipotesi al vaglio del procuratore capo Marco Gallina, che per ora ha aperto un fascicolo a carico di ignoti, è di abuso d'ufficio. La Procura si è mossa in autonomia, dopo avere appreso la vicenda dalla stampa.
Nel frattempo, come noto, il concorso è stato annullato dalla giunta provinciale «in via di prudenza e autotutela», all'esito delle verifiche disposte dall'esecutivo a seguito dell'interrogazione presentata dal consigliere provinciale Claudio Cia (Agire), che aveva adombrato un possibile conflitto di interessi all'interno della commissione esaminatrice. Cia, in particolare, aveva acceso i riflettori sui rapporti tra la presidente della commissione, Luisa Zappini, dirigente della Cue e l'Eledia Researche Center, centro di ricerca dell'Università di Trento, con il quale tutti e tre i candidati che hanno superato il concorso hanno avuto rapporti. Ma il consigliere aveva anche fatto riferimento a varie pubblicazioni firmate dalla stessa Zappini con i tre candidati.
Rapporti di fatto confermati dalla stessa giunta, che nella delibera del 23 giugno scorso, con cui annulla il concorso, scrive: «Nel caso di specie, ancorché l'attività complessivamente posta in essere dall'amministrazione sia stata svolta nella legittimità e, pur apparendo dall'esame dei verbali come anche l'attività della Commissione di concorso risulti priva di vizi formali e procedurali, la competente struttura ha acquisito elementi che, coordinati fra loro, configurano l'esistenza di rapporti professionali e accademici sistematici e continuativi fra la Presidente della Commissione di concorso e alcuni candidati che, in relazione al supposto e potenziale conflitto di interesse, uniti all'effettuata riverifica degli atti prodromici alla procedura e letti alla luce degli accertamenti di cui sopra, rendono necessario in via di prudenza e autotutela disporre la non approvazione dell'operato della Commissione e l'annullamento del concorso».
Insomma, la presidente della commissione avrebbe dovuto fare un passo indietro, come prevede il regolamento dei dipendenti provinciali. Del resto, come viene ricordato nella stessa delibera di giunta, in occasione della prima riunione formare della Commissione, «ciascun componente sottoscriveva una dichiarazione "di non incorrere in alcuna causa di incompatibilità prevista dalla legge"». E proprio quello del possibile conflitto di interessi è uno degli aspetti sui quali vuole fare luce la magistratura.
Ma le verifiche della procura, che in questa fase ha acquisito la delibera di annullamento e che farà altrettanto con tutto il materiale relativo al concorso, riguardano anche un altro aspetto, sollevato dal consigliere Cia, ovvero quello relativo alle tracce del concorso. «Le domande nelle buste era sostanzialmente uguali», ha denunciato.
Cia ha annunciato che presenterà un esposto ed anche i candidati esclusi hanno detto di volersi rivolgere alla magistratura, che però si è già mossa per fare luce sul concorso. E sulla vicenda è partita la battaglia delle minoranze: i consiglieri provinciali Claudio Cia (Agire), Maurizio Fugatti (Lega), Giacomo Bezzi (Forza Italia) e Filippo Degasperi (Movimento 5 Stelle), con un comunicato congiunto, nei giorni scorsi hanno chiesto le dimissioni di Luisa Zappini.
La direttrice Zappini per parte sua, dopo la decisione di annullare il concorso, aveva ribadito di avere agito in buona fede e si era detta serena. «Prima di tutto - aveva detto all'Adige il 19 giugno scorso - mi tolgo da presidente della commissione. Detto questo non accetto le accuse sulla buona fede e soprattutto quelle che mettono in dubbio il valore di chi ha vinto il concorso e dei tre ammessi. Ci vuole rispetto per le persone: quei ragazzi hanno un curriculum incredibile, sono specializzati a livello mondiale esattamente sugli stessi temi necessari per la Centrale Unica. Le pubblicazioni insieme?
È logico, l'argomento di cui ci occupiamo è lo stesso».