In arrivo norma anti-furbetti per chi ha casa Itea Revoca immediata per chi non aggiorna l'Icef
Norme anti-furbetti per quei nuclei familiari che evitano di aggiornare l’Icef entro il 31 ottobre dell’anno in corso perché l’indicatore supera la quota dello 0,34 e li costringerebbe a un aumento del canone dal mese successivo all’aggiornamento.
Nella finanziaria provinciale, all’articolo 21 della legge di stabilità vera e propria approvata dalla giunta venerdì scorso, è stata infatti prevista l’applicazione delle sanzioni, fino alla revoca dell’appartamento, per quegli inquilini dell’Itea che evitano di presentare il nuovo indicatore economico e finanziario entro fine ottobre, puntando sul fatto che la verifica viene fatta l’anno successivo e quindi per molti mesi paga un canone inferiore a quello che dovrebbe versare.
In particolare al comma 4 si modifica la disciplina Itea che regola «la revoca del provvedimento di assegnazione dell’alloggio in caso di mancata collaborazione da parte del nucleo familiare nella verifica delle condizioni economico-patrimoniali. La verifica delle condizioni è effettuata ordinariamente entro il 31 ottobre di ogni anno. Con la proposta si vuole rendere sanzionabile il comportamento omissivo/strumentale di coloro che, pur inserendo nel nucleo familiare un componente con reddito nel corso dell’anno, non si attivano per aggiornare l’Icef del nucleo stesso impedendo a Itea la rideterminazione del canone sociale dal mese successivo.
Tali soggetti infatti solitamente attendendo la prima verifica dei requisiti che tuttavia produce effetti solo dal primo gennaio dell’anno successivo».
Altre novità riguardano una nuova disposizione «più equa consentendo il ricalcolo del canone sostenibile di locazione in corso d’anno per uscita di un componente senza la soglia dell’indicatore Icef». Oggi, infatti, si esclude la possibilità di ricalcolare il canone se l’Icef senza il componente uscito non cala sotto lo 0,13, imponendo il pagamento di un canone sostenibile «che tiene conto di un reddito (quello del componente uscito) che non è più disponibile».
Sui morosi, infine, per evitare di avere in bilancio dell’Itea crediti che non sono di fatto esigibili, si elimina «la maggiorazione del canone sostenibile del 30% in caso di revoca per morosità. In tal modo si permette all’utente di destinare maggiori risorse al ripianamento del debito arretrato, ai servizi sociali di destinare sussidi al recupero della morosità e non al pagamento di importi assimilabili a sanzioni, a Itea spa di recuperare più velocemente i propri crediti».