Mellarini congela lo scontro all'interno del Soccorso alpino
Dopo le scintille delle scorse settimane tra il capo del soccorso alpino Trentino Adriano Alimonta, e quello nazionale Maurizio Dellantonio, e per cercare di evitare che la frattura potesse compromettere un’istituzione che da sempre è un fiore all’occhiello nel mondo del soccorso trentino, è sceso in campo l’assessore Tiziano Mellarini.
Sullo sfondo problemi e incomprensioni su un diverso modo di concepire il soccorso in quota che si sta trascinando da anni. Da una parte Alimonta con l’idea di creare un numero limitato di soccorritori superspecializzati e retribuiti e dall’altra coloro che puntano ancora sul volontariato. Ma la scintilla più recente è stato lo scontro violento tra il presidente Alimonta e il responsabile della valle di Fiemme e Fassa Paolo Lastei. Ne è seguita una denuncia contro Alimonta, ma anche l’apertura di un procedimento interno che rischia di costare al presidente una sospensione.
Mellarini è sceso in campo per riappacificare e cercando di riaprire il dialogo tra le parti «nel nome di interessi superiori del sistema di protezione civile».
Il confronto è durato due ore ed ha toccato vari temi, tra i quali anche l’assetto statutario del soccorso alpino a livello nazionale e provinciale, le responsabilità gestionali interne, gli strumenti disciplinari previsti dalle organizzazioni, i rapporti con la Provincia che oltre alle sue peculiari competenze istituzionali è disposta a svolgere anche un ruolo di supporto - nei confronti delle strutture operative della protezione civile - per realizzare percorsi di evoluzione e miglioramento degli assetti organizzativi e gestionali.
L’assessore Mellarini ha sottolineato il quadro istituzionale e normativo delineato nella legge provinciale sulla protezione civile, alla cui formazione hanno partecipato attivamente anche le organizzazioni del volontariato come il Soccorso alpino provinciale.
Da parte della Provincia – ha affermato Mellarini – c’è la massima disponibilità ad affrontare i nodi problematici emersi e in particolare c’è l’interesse a partecipare ai lavori della commissione paritetica istituita dal Soccorso alpino nazionale con il compito di esaminare le questioni di compatibilità tra gli statuti.
Tra gli argomenti discussi anche il procedimento avviato dal soccorso alpino nazionale nei confronti del presidente Trentino. «Procedimenti - si legge nel comunicato - che possano influenzare o condizionare la serenità del confronto che è finalizzato a riportare il centro del dibattito sulle questioni tecniche che sono il presupposto per garantire quel livello di qualità nel servizio dei soccorsi in montagna che è riconosciuto unanimemente da tutti».
La sospensione, anche di un giorno, comporterebbe per il presidente Alimonta l’impossibilità anche in futuro di ricoprire incarichi, anche retribuiti. L’ipotesi concordata è quindi stata quella che il soccorso alpino nazionale aspetti che la giustizia penale faccia il suo corso «congelando» quindi momentaneamente il provvedimento interno.
Provvedimento che potrebbe non essere mai più comminato se un domani Alimonta non dovesse più fare parte del soccorso alpino. Attenzione puntata anche sulle modalità con cui il soccorso ha gestito negli ultimi tempi l’acquisto di materiale e attrezzatura. Da verificare anche se era necessario o meno che venisse applicato il recente codice degli appalti o dei contratti o se, anche se si tratta di un ente privato finanziato da ente pubblico.