«Un contratto disastroso»: infermieri pronti a un nuovo sciopero ad aprile
Gli infermieri sono pronti ad incrociare nuovamente le braccia. «Non sarà certo un contratto misero, quello sottoscritto il 23 febbraio scorso senza di noi, a fermarci» scrive in una nota il presidente del sindacato Nursing Up Antonio De Palma. Due i giorni di sciopero previsti: il 12 ed il 13 aprile. Alla protesta aderiranno anche gli infermieri trentini di Nursing Up, che considerano «disastroso» il contratto nazionale firmato da Cgil, Cisl, Uil e Fsi. Il coordinanore locale, Cesare Hoffer, precisa che nella nostra provincia «la contrattazione è ancora aperta».
«Abbiamo formalizzato analoghe richieste a quelle nazionali al presidente della giunta Rossi, che si è rifiutato sistematicamente di incontrarci, ed all'assessore Zeni, che abbiamo incontrato ma che non ci ha dato nessun riscontro - evidenzia Hoffer - Vorrà dire che valuteremo con attenzione cosa votare alle elezioni nazionali e provinciali». In una nota Hoffer spiega quale sia la situazione del comparto in provincia di Trento, tenendo conto che la categoria coinvolge ben 22 profili sanitari, dagli infermieri, alle ostetriche, dai tecnici di radiologia ai terapisti della riabilitazione. «I nostri professionisti sono sempre più formati, autonomi e competenti, hanno da anni una formazione universitaria ma la retribuzione che percepiscono è totalmente inadeguata. Siamo sempre più anziani con un età media che supera i 50 anni, sempre più stressati e con carichi di lavoro elevatissimi, ci facciamo carico di un'assistenza globale del cittadino, prendendoci in carico anche dei problemi sociali dei nostri pazienti, spesso siamo demansionati perché l'azienda non assume le figure di supporto, dobbiamo spesso saltare ferie e riposi. Cosa dobbiamo dimostrare ancora? - è lo sfogo del coordinatore locale di Nursing Up - Ora siamo veramente arrabbiati, se non ci saranno risposte la lotta si protrarrà ad oltranza, non possiamo più permettere e permetterci di lavorare in queste condizioni. È una questione di dignità, di sicurezza, di qualità delle cure».